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Speranza: “Se il vaccino Oxford dovesse andare bene, le prime dosi arriveranno entro l’anno”

“Abbiamo un contratto con AstraZeneca, che produce il cosiddetto candidato vaccino Oxford il cui vettore virale è fatto a Pomezia e che verrà infialato ad Anagni, e se dovesse andar bene le prime dosi ci saranno consegnate già alla fine dell’anno”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza.
A cura di Annalisa Girardi
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"Sul vaccino anti Covid stiamo investendo il più che possiamo e penso che le energie che si stanno mettendo in campo porteranno presto a risultati incoraggianti, io sono ottimista", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. "Abbiamo un contratto con AstraZeneca, che produce il cosiddetto candidato vaccino Oxford il cui vettore virale è fatto a Pomezia e che verrà infialato ad Anagni, e se dovesse andar bene le prime dosi ci saranno consegnate già alla fine dell'anno", ha proseguito alla Festa del Fatto Quotidiano.

In un'intervista con il Corriere della Sera, parlando sempre del vaccino contro il coronavirus, il ministro aveva già detto di non sapere "quale sarà il giorno e quale il vaccino giusto ma penso che il traguardo non sia troppo lontano". E ancora: "Quando il vaccino arriverà il problema sarà decidere a chi darlo. All’inizio ne avremo poche dosi, due o tre milioni. La mia proposta è che sia gratuito e che arrivi prima agli operatori sanitari e agli anziani con patologie, in particolare nelle Rsa".

Parlando di investimenti futuri sulla sanità e definendoli la priorità per la ricostruzione del Paese dopo l'emergenza coronavirus, Speranza ha aggiunto: "Le risorse sono fondamentali e abbiamo bisogno di prenderle con tutto il coraggio di cui c'è bisogno: io le chiedo per il Recovery Fund e non ho paura a chiederle per il Mes. Non ho paura a chiederle per il bilancio dello Stato e il debito pubblico. Per me da dovunque vengono i soldi, se sono spesi per la salute e per il nostro Servizio sanitario nazionale è una spesa giusta. Quindi dobbiamo muoverci in questa direzione". Però aveva aggiunto come le risorse in sé non bastassero: "Dobbiamo fare una riforma, perché le risorse da sole non bastano, ma possiamo fare una riforma in una fase espansiva e non è mai avvenuto prima. Ora abbiamo la clamorosa opportunità di fare una riforma in una fase in cui abbiamo più risorse. Con Conte e Gualtieri siamo convinti che la salute debba essere il primo capitolo dei nostri investimenti, la mattonella fondamentale per la ricostruzione del Paese".

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