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Speranza richiama tutti all’ordine: “Sfida col Covid non è vinta, massima attenzione alle varianti”

La situazione è positiva, ma serve ancora attenzione. Il messaggio lanciato dal ministro Speranza, intervenuto alla conferenza programmatica del Psi, è chiaro: “La sfida con il Covid non è ancora vinta, serve massima attenzione anche alla luce della presenza di nuove varianti che non ci fanno stare tranquilli”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Prudenza e attenzione. Le parole chiave della doppia esperienza da ministro della Salute di Roberto Speranza sono queste. È stata soprannominata la linea del rigore, ma più semplicemente il segretario di Articolo 1 ha sempre cercato di evitare il rompete le righe e le fughe in avanti, consapevole che dopo più di un anno sia sempre più difficile. Oggi, intervenendo alla conferenza programmatica del Psi, Speranza ha spiegato che ora "il nostro Paese attraversa una fase diversa", con "la campagna di vaccinazione prosegue in modo positivo". La situazione "è cambiata positivamente", ha continuato citando velocemente il crollo delle ospedalizzazioni e terapie intensive. Ma attenzione: "Non dobbiamo assolutamente considerare vinta questa sfida – ha ammonito – serve massima attenzione anche alla luce della presenza di nuove varianti che non ci fanno stare tranquilli". Perciò "la partita è ancora tutta da giocare".

Il ministro ha parlato a lungo dello stato del Servizio sanitario nazionale: "Dopo anni di investimenti non all'altezza dobbiamo costruire una stagione diversa in cui si affermi che ogni euro che si mette sul Ssn è il più grande investimento sulla vita delle persone". Secondo Speranza "questo presuppone un vero e proprio salto culturale". Le risorse "sono un tema necessario ma non sufficiente, ora dobbiamo avere il coraggio delle riforme". E ha rilanciato il tema della prossimità: "Vogliamo diventare il primo Paese in Europa per assistenza domiciliare per le persone sopra i 65 anni". Toccando invece il tema dei vaccini contro il Covid, il ministro è stato chiaro: "Non possiamo non vedere che c'è una disparità eclatante e inaccettabile tra i Paesi cosiddetti occidentali e gli altri, il vaccino deve diventare un diritto di tutti, non può essere un privilegio dei Paesi più ricchi".

Speranza si è concentrato anche sul futuro del centrosinistra, del quale fa parte come segretario di Articolo 1 e deputato di Leu: "È indispensabile una riorganizzazione – ha spiegato – Non possiamo andare verso le prossime scadenze nella situazione così com'è, abbiamo bisogno di generosità e non avere paura". E questo compito "spetta in primis al partito più grande, il Pd". L'obiettivo è "riorganizzare questo campo, partendo da una visione di Paese", ha insistito Speranza, a partire dalla "difesa di diritti fondamentali, dalla salute al lavoro".

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