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Speranza: “Mascherina e terza dose di vaccino sono gli scudi contro la variante Omicron”

Il ministro della Salute chiarisce che non sono state prese ancora decisioni su eventuali nuove misure restrittive e sottolinea: “Terza dose e mascherina sono lo scudo contro Omicron”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Terza dose e mascherina. Sono queste, per il ministro Speranza, le chiavi per affrontare questa fase difficilissima in cui i contagi da Covid sono tornati a correre. "Sicuramente è vero che la situazione a livello europeo e italiano non è semplice. I nostri numeri sono di gran lunga migliori rispetto ad altri Paesi europei, ma comunque è evidente che c'è una crescita significativa costante a cui dobbiamo porre rimedio, perché se continuiamo così rischiamo che il nostro sistema sanitario vada in difficoltà – ha spiegato il ministro a Che tempo che fa su Rai 3 – Faremo una riflessione con i nostri scienziati per valutare la congruità delle misure. Intanto abbiamo prorogato lo stato di emergenza e alzato il livello di attenzione negli arrivi dai Paesi europei. Noi abbiamo un piccolo vantaggio, la variante Omicron non è ancora significativamente diffusa".

Il ministro ha annunciato anche un'indagine flash che verrà svolta domani, per capire quanto è diffusa la variante Omicron in Italia, poi verranno analizzati i dati e infine giovedì ci sarà la cabina di regia che potrebbe decidere nuove misure restrittive: "Bisogna tenere altissimo il livello di attenzione, chiediamo anche uno sforzo in più ai cittadini nel rispetto delle misure di sicurezza. Mascherina, distanziamento ed evitare gli assembramenti sono più importanti che in passato – ha continuato Speranza – Chiediamo uno sforzo anche nella campagna di vaccinazione, soprattutto sulle terze dosi. I primi dati sulla variante Omicron ci dicono che la terza dose ci consente di avere un livello di protezione significativo".

Su questo punto il ministro non ha dubbi: "Terza dose e mascherina sono uno scudo per Omicron molto importante, questo è il mio invito per le persone". Nuove misure, però, non sono ancora state decise: "C'è preoccupazione nel governo, ma sarebbe poco serio se non ci fosse – ha spiegato – Valuteremo numeri alla mano. Penso che siamo comunque in una fase diversa rispetto all'anno scorso. Se oggi è tutto aperto è perché abbiamo fatto una grande campagna di vaccinazione. Ora dobbiamo insistere con due leve, terze dosi più velocemente possibile e continuare con le mascherine. Valuteremo con gli scienziati se sarà utile fare altro".

Poi Speranza ha spiegato la posizione del governo sulla richiesta dei sindaci sul green pass obbligatorio per gli studenti: "Il diritto alla salute è un diritto essenziale e da ministro mi batto per questo, ma c'è un altro diritto essenziale che è il diritto all'istruzione. Abbiamo provato a trovare un equilibrio. La richiesta fatta dai sindaci merita di essere approfondita, ma lo sforzo del governo è tutelare la scuola". Proprio i più piccoli, però, oggi preoccupano: "Tra gli 0 e i 9 anni il tasso di incidenza è notevolmente più alto, sale sopra i 300 casi ogni 100mila abitanti – ha avvisato il ministro – Questo è dovuto anche al fatto che fino a pochi giorni fa non si potevano vaccinare i bambini".

E proprio sulla campagna di vaccinazione per i bambini, Speranza ha voluto sottolineare: "Nelle prime due giornate abbiamo raggiunto la quota di oltre 52mila bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto la prima dose, tra questi ci sono anche i miei due figli – ha spiegato – Da padre ho parlato con il nostro pediatra e suggerirei a tutte le famiglie di parlare con i loro, sono davvero preparati e hanno speso tutta la loro vita per prendersi cura dei nostri figli. Non lasciamo questa materia ai social e al bar, fidiamoci dei nostri medici, scienziati e pediatri".

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