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Speranza: “La mascherina resta fondamentale, utilizzarla all’aperto se c’è rischio assembramento”

Il ministro della Salute è intervenuto questa sera a Cartabianca, spiegando che la mascherina “non va abbandonata” perché “è e resta uno strumento fondamentale”. Da lunedì prossimo, ha confermato Speranza, cadrà l’obbligo di indossarla all’aperto, salvo le situazioni in cui si crea assembramento. Il ministro ha insistito sull’importanza della vaccinazione contro il Covid, sia della prima che della seconda dose.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il ministro della Salute tiene la linea della prudenza, come fatto nell'ultimo anno e mezzo. Roberto Speranza, intervenuto questa sera alla trasmissione Cartabianca, ha spiegato le ragioni per cui ha firmato un'ordinanza che fa decadere l'obbligo di indossare sempre la mascherina all'aperto: "Noi ci siamo sempre fatti guidare dai nostri scienziati, abbiamo avuto una linea di prudenza e portato avanti una gradualità dal 26 aprile – ha annunciato – Sono passati due mesi e i numeri ci stanno dando ragione". In ogni caso, ha sottolineato il ministro, "non abbandoniamo la mascherina", che "resta uno strumento fondamentale". Secondo le nuove disposizioni "bisogna avere sempre la mascherina con sé e bisogna indossarla anche all’aperto se c’è rischio assembramento". La mascherina "è e resta un punto fondamentale della nostra strategia". Negli ultimi tre giorni abbiamo avuto "meno di mille casi", possiamo permetterci "qualche libertà in più".

Speranza ha detto la sua anche sulla polemica nata intorno al vaccino AstraZeneca: "Come sempre le indicazioni vengono dalle autorità scientifiche e le evidenze sono cambiate con le settimane ed è cambiato anche il tasso di incidenza del virus – ha spiegato – Questo vaccino ha provocato rarissimi casi trombotici che non possiamo ignorare, con l’abbassarsi del tasso di incidenza è cambiato il rapporto rischio beneficio e c’è stata una nuova indicazione". Ma attenzione, ha sottolineato il ministro della Salute, "i vaccini sono e restano l’arma fondamentale con cui chiudere questa stagione". Speranza ha voluto riconoscere "l'ottima prova degli italiani" nella risposta alla campagna di vaccinazione, spiegando che "fino a quando non saranno zero morti ci sarà ancora una battaglia da vincere".

Sulla vaccinazione mista, altra questione che ha creato un grande dibattito nel Paese, Speranza ha spiegato che "quando è stata introdotta l’eterologa in tutte le opinioni pubbliche europee c’è stata una fase di discussione complicata". Poi ha precisato: "Noi diamo un’indicazione forte di fare la seconda dose con un vaccino a mRna per chi ha meno di sessant'anni e ha fatto la prima dose con AstraZeneca, ma se ci sono persone che non vogliono a quel punto la scelta è tra non fare la seconda dose e continuare a farla con lo stesso vaccino". Per questo "diamo questa possibilità residuale, sono pochi a sceglierla", ha aggiunto rispetto a chi ha deciso di fare anche la seconda dose con il vaccino della casa anglosvedese rifiutando l'eterologa. "È il modo di evitare che una persona non faccia la seconda dose".

Sul ritorno a scuola tutti in presenza da settembre, il ministro Speranza si è detto "fiducioso che questo possa avvenire", ma "dovremo monitorare con grande attenzione le varianti". Al netto di questo e "accelerando ancora con la campagna di vaccinazione" si prevede che "le scuole possano ripartire in presenza evitando chiusure come nei mesi scorsi". Secca la risposta sulla eventuale proroga dello stato di emergenza: "È una valutazione che potremo fare solo nei giorni precedenti alla scadenza, siamo a oltre un mese di distanza". Infine, Speranza ha glissato sul possibile spostamento della finale degli Europei di calcio a Roma: "Non c’è dubbio che bisognerà vedere i dati, la finale non è così vicina, il presidente del Consiglio ha detto cose di buon senso, l’auspicio è che dovunque si giochi ci possa essere il nostro colore, l'azzurro".

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