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Covid 19

Speranza dice che la curva di casi Covid si sta piegando, ma bisogna “tenere i piedi per terra”

Il ministro della Salute ha annunciato che la curva di casi Covid si sta finalmente piegando, ma ha invitato tutti a “tenere i piedi per terra anche in questa stagione della pandemia”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La situazione sta migliorando, ma serve cautela. La linea di Roberto Speranza è sempre la stessa: prudenza e rigore. La pandemia di Covid, negli ultimi due anni, ci ha insegnato a non credere che sia finita. E così il ministro della Salute ha sempre insistito sulla gradualità dell'allentamento delle restrizioni, per evitare di ripiombare in poco tempo nell'incubo. Ora, però, la situazione sembra davvero diversa: "Guardiamo alle prossime settimane con maggiore fiducia, perché abbiamo finalmente una percentuale molto alta di persone che hanno scelto la strada del vaccino – ha detto oggi Speranza, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – Finalmente vediamo la curva piegarsi".

Il ministro, però, ha sottolineato ancora una volta la necessità di mantenere alta l'attenzione: "Siamo un Paese che non dimentica quello che è accaduto, che tiene i piedi per terra anche in questa stagione della pandemia e guarda con fiducia al futuro". In Italia sono state somministrate "oltre 132 milioni di dosi di vaccino in 13 mesi e mezzo, in un tempo brevissimo – ha ricordato Speranza – Questo ci sta portando in una fase diversa. Siamo un grande Paese e abbiamo un grande Servizio sanitario nazionale. Solo un grande Paese può somministrare 132 milioni di dosi in 13 mesi e mezzo". Il vaccino contro il Covid, però, non può e non deve essere a disposizione solo dei grandi Paesi: "Dobbiamo lavorare affinché arrivi in ogni angolo del mondo – ha ricordato Speranza – Nessuno si salva da solo, ne saremo fuori solo quando ogni Paese ne sarà fuori".

Speranza ha parlato anche dello stato del Servizio sanitario nazionale, ricordando che bisogna "chiudere definitivamente la stagione dei tagli e aprire una grande stagione di investimenti". Il ministro della Salute è stato chiaro: "Insieme alle risorse dobbiamo metterci le riforme, è una grande occasione – ha continuato – Se costruire un Servizio sanitario nazionale più forte è interesse di tutto il Paese, penso ci sia l'impegno di tutti. Non bastano le istituzioni da sole che pure devono lavorare insieme, ci vogliono i professionisti, gli ordini e le imprese".

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