Speranza dice che il governo estenderà ancora il green pass obbligatorio
Green pass, obbligo vaccinale, la terza dose e le tensioni nel governo. Il ministro Speranza tocca tutti i temi d'attualità intervenendo al Festival della Salute, dove spiega le intenzioni dell'esecutivo e non chiude le porte all'ipotesi di rendere la vaccinazione contro il Covid obbligatoria per legge. "Noi stiamo estendendo il green pass, lo estenderemo ancora nelle prossime settimane e l'obbligo è una facoltà che la Costituzione ci offre – annuncia Speranza – L'opzione dell'obbligo vaccinale resta in campo, la continueremo a valutare anche in relazione al quadro epidemiologico, ma non abbiamo paura di dire che è un'opzione che è in campo".
In futuro potrà servire un richiamo annuale per tutti contro il Covid, anche questa è un'ipotesi in campo che però "va approfondita con la comunità scientifica". Il futuro è ancora incerto, ma intanto è arrivato il via libera della Cts dell'Aifa alla terza dose per alcune categorie: "Partiremo da chi è più fragile – annuncia il ministro della Salute – Non so neanche se sia giusto parlare di terza dose o di completamento del ciclo vaccinale". Nelle prossime ore arriverà una circolare del ministero per illustrare le categorie: "Tutti i Paesi in Ue si stanno muovendo in questa direzione", sottolinea Speranza.
Sono stati giorni segnati dalle aggressioni di alcuni no vax a medici e giornalisti: "Chi fa uso di violenza per me è incompatibile con ogni incarico pubblico, figuriamoci nella scuola – commenta Speranza – serve il pugno molto duro con i violenti, ma bisogna insistere con la persuasione con le persone che hanno dubbi". Poi c'è chi sostiene che i malati di Covid non vaccinati debbano pagarsi le cure: "No – spiega secco il ministro – la cosa più bella del nostro Sistema sanitario nazionale è il suo universalismo" e cioè che "se una persona sta male non conta chi sei, se sei ricco o povero, se hai fatto il vaccino o meno, devi essere curato".
Il ministro Speranza dice anche la sua sulla tensione politica dell'ultima settimana, soprattutto all'interno del governo: "La nostra decisione è di attenzione al bene comune e alla scrittura delle norme, non si fa politica sul Covid, non si fa politica sull'emergenza". Poi un commento sulle sue due esperienze di governo e sui due presidenti del Consiglio, prima Conte e poi Draghi: "Ho lavorato benissimo con entrambi – spiega – Penso che siamo stati fortunati, ho trovato una straordinaria sensibilità, hanno messo prima l'interesse della salute".