Speranza dice che sulla quarta dose i Paesi Ue devono decidere insieme: “Prima fragili e anziani”
Le priorità per la quarta dose di vaccino sono le persone fragili e gli anziani. A confermarlo è il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo il Consiglio dei ministri della Salute Ue. Secondo l'esponente di LeU si tratterebbe dell'obiettivo di fondo del prosieguo della campagna vaccinale. In Italia, al momento, il secondo booster è stato approvato soltanto per gli immunocompromessi, quelli che Speranza definisce gli "assolutamente più fragili degli altri". Ora, quindi, è il momento di un passaggio ulteriore, mentre ancora "nessuno a livello mondiale ed europeo parla di una quarta dose per tutti".
Per il ministro la valutazione da fare in questo momento è solo quella di una quarta dose per determinate fasce generazionali, partendo da chi ha più anni. Ma la soglia "deve essere la stessa in tutti i paesi europei". Nella riunione del Consiglio di oggi a Bruxelles, d'altronde, la commissaria Ue alla Sanità Stella Kyriakides e il Presidente francese Emmanuel Macron hanno assunto l'impegno di fare una proposta in questa direzione entro una settimana. "Io credo sia un grande passo avanti" ha commentato Speranza, che chiede una strategia condivisa tra tutte le nazioni europee e le rispettive agenzie del farmaco per procedere assieme con i booster. Altrimenti, avverte, "scelte non omogenee nei diversi Paesi Ue finiscono solo per disorientare e non aiutano le campagne vaccinali".
Il ministro ha poi ribadito che siamo in una fase nuova della lotta alla pandemia, con alle spalle le misure restrittive più dure degli anni passati. Questo risultato, dice, è stato raggiunto grazie "a un altissimo livello di vaccinazione". Vaccino che farebbero anche molti rifugiati in arrivo dall'Ucraina. Non si tratta dell'unica somministrazione contro i virus che viene offerta a chi arriva in Italia, ma come le altre dosi sarebbe considerata positivamente da una popolazione che invece, in patria, si è immunizzata molto poco. Il quarto vaccino, stando agli ultimi studi, non sembra avere grandi effetti collaterali nella stragrande maggioranza delle persone che vi si sottopongono, come d'altronde anche le precedenti dosi.