Speranza annuncia una fase nuova: “Per la prima volta da settimane i dati Covid migliorano”
La pandemia fa meno paura al governo Draghi, orientato ora verso una fase nuova, fatta di poche o pochissime restrizioni, in linea con l'ultimo decreto Covid. A certificarlo è il ministro Roberto Speranza, secondo cui «per la prima volta dopo molte settimane guardiamo con maggiore fiducia a numeri che stanno finalmente migliorando nella lotta al Covid». Secondo il titolare del dicastero della Salute «siamo finalmente in una fase che appare essere diversa da quella dei mesi precedenti». Tuttavia, ammonisce, «dobbiamo ancora tenere i piedi per terra e avere ancora massima prudenza».
Il ministro è intervenuto in un video-messaggio per l'evento "Le sfide globali e il cancro", organizzato dall'Associazione italiana di oncologia medica nel World Cancer Day. Oramai, ha ricordato, «siamo al 91% di italiani over 12 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid, l'88% ha due dosi e ha completato il ciclo primario e quasi 35 milioni di italiani hanno fatto il booster. Questo ci mette nelle condizioni di poter aprire una fase diversa nella lotta al Covid».
«I casi – aggiunge Speranza – sono ancora altissimi e dobbiamo per questo mantenere ancora un livello di attenzione e cautela, ma grazie ai vaccini e ai comportamenti corretti delle persone siamo in condizione di registrare un abbassamento del numero dei contagi e in alcuni casi addirittura una riduzione delle ospedalizzazioni. Speriamo che questi numeri continuino a scendere nei prossimi giorni».
Quanto al Pnrr, l'esponente di LeU chiede alla maggioranza e all'esecutivo di non sprecare l'occasione, rinnovando profondamente il sistema sanitario, dopo la lezione del Covid. «La sfida del Pnrr è senza precedenti – argomenta – con risorse mai viste prima e che dovranno metterci nelle condizioni di costruire un sistema sanitario più forte: non dobbiamo assolutamente sprecare questa occasione davvero unica che il nostro Paese deve avere la forza e la determinazione di raccogliere».
Il ministro ha poi ricordato che i 20 miliardi di fondi europei (tra Recovery fund e altri stanziamenti comunitari) si sommano al rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale, passato con l'ultima Legge di Bilancio da 114 miliardi a 124 miliardi e destinato a crescere ancora nei prossimi due anni.