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Covid 19

Speranza annuncia prossimo dpcm: “Confermato uso mascherine e distanziamento di 1 metro”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferisce in Senato sulle prossime misure che varerà il governo per il contenimento del Covid-19, a partire da un dpcm che confermerà l’uso delle mascherine, il distanziamento di un metro e il rispetto delle regole igieniche. Il ministro sottolinea un cauto ottimismo sulla base dei dati attuali, ma invita alla cautela ricordando che dobbiamo ancora convivere con il virus.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, riferisce in Aula al Senato sul contenuto dei provvedimenti messi in campo per il contenimento della diffusione del Covid-19. Le comunicazioni di Speranza iniziano ribadendo che quello che stiamo vivendo è un passaggio "particolarmente delicato nell’evoluzione epidemiologica del nostro Paese". Speranza conferma le tre misure principali, assicurando che verranno ribadite anche nel prossimo dpcm, considerando che quello attualmente in vigore scadrà il 7 settembre: "Io continuo a chiedere con tutta la forza di cui dispongo il rispetto delle tre regole fondamentali e che confermeremo nel prossimo dpcm: l’uso corretto delle mascherine, il distanziamento di almeno un metro e il rispetto delle regole igieniche a partire dal lavaggio delle mani. Sono tre pilastri su cui tutta la comunità scientifica è d’accordo. Non dobbiamo dividerci, non è materia di contesa politica".

La situazione in Europa e in Italia

Speranza esordisce parlando della situazione epidemiologica in Italia e in Europa: “Abbiamo riscontrato una graduale salita del numero dei contagi. Voglio partire dai dati. L’Ecdc ha indicato il tasso di incidenza di tutti i Paesi europei nelle ultime 2 settimane rispetto a 100mila abitanti: Spagna 205, Francia 88, Croazia 87, Romania 84, il nostro Paese è a 23. In un dato molto simile a quello della Germania, tra i migliori dati nel contesto europeo. Siamo arrivati a 25 milioni e 700mila casi nel mondo. Questi numeri ci dicono alcune cose che dobbiamo provare ad analizzare. In primis ci dicono che il lockdown nel nostro Paese ha funzionato e che il comportamento degli italiani e delle misure del governo sono riuscite a piegare la curva e ci consegnano un significativo vantaggio rispetto alla maggior parte dei paesi europei. È un risultato che ci viene attribuito anche sul piano internazionale, di tutti, non del governo e delle Regioni, ma di tutte le nostre istituzioni repubblicane. Dentro una prova durissima, non ancora vinta, penso che questo dato dobbiamo riconoscerlo. E mi sia permesso di riconoscerlo alla forza, alla qualità, alla resilienza del nostro servizio sanitario nazionale”.

Speranza si sofferma sui numeri in Italia, che sono cresciuti anche a causa “di una crescita dei test e dei tamponi effettuati: durante l’ultima settimana abbiamo sfiorato i 100mila tamponi in un solo giorno, anche alla luce di una intensificazione del lavoro negli aeroporti. Dove si stanno iniziando ad usare anche i test rapidi. C’è una novità sostanziale nei numeri delle ultime settimane: è il fortissimo abbassamento dell’età media delle persone contagiate”. Sulla pressione ospedaliera, Speranza ricorda che “anche in Francia e in Spagna con numeri più alti la pressione è ancora sostenibile. Si è discusso molto di questo dato, questa questione dei giovani del nostro Paese, e dell’innovazione rispetto ai mesi precedenti. Io ho più volte chiesto una mano ai nostri ragazzi. Lungi da noi ogni forma di demonizzazione che non avrebbe alcun senso. Nelle generazioni più giovani il virus fa meno male, ma è vero che essi continuano a essere uno strumento di diffusione del virus e questo può essere pericoloso se il virus dovesse estendersi ai genitori e ai nonni”.

La proposta di Speranza: test in aeroporti Ue

Speranza parla poi di una “proposta che stiamo portando all’attenzione dei Paesi europei. Quando facciamo una misura per i nostri confini non facciamo mai un atto ostile agli altri Paesi. La nostra proposta è che si possa costruire un meccanismo di reciprocità tra i Paesi, proprio per togliere dal tavolo questo elemento di ostilità. Credo che la cosa più intelligente sia un meccanismo di reciprocità. Dobbiamo convivere con il virus per un tempo significativo, ma abbiamo – nella migliore delle ipotesi – alcuni mesi di convivenza. L’idea di fare test nei principali aeroporti ci sembra un’idea giusta in uno spirito collaborativo e inclusivo”.

Speranza: unico Paese che dà 11 milioni mascherine per scuole

Il ministro ricorda anche che “il governo nazionale non aveva mai autorizzato la riapertura delle discoteche, ma dal 16 di maggio le Regioni hanno la facoltà di misure più restrittive ma anche di mettere in campo misure meno restrittive. Ritengo che queste ordinanze siano state opportune e ci permettono di conservare quel vantaggio rispetto ad altri Paesi”. La priorità, in ogni caso, è la riaperture delle scuole: “Penso che chiudere le scuole abbia rappresentato per tutti noi la scelta più difficile e oggi riaprirle è davvero la nostra priorità assoluta su cui stiamo impegnando tutte le energie di cui disponiamo. Permettetemi di ricordare di un tema di carattere mondiale: sono stati 190 i Paesi del mondo che hanno sospeso le attività scolastiche. Gli studenti coinvolti sono stati 1,6 miliardi. Tutte le scuole riapriranno in sicurezza nel mese di settembre e già ieri è stato bello rivedere alcuni giovani rientrare negli istituti scolastici per i corsi di recupero”.

Il messaggio di Speranza sulla scuola prosegue:

Per me la chiave fondamentale per la riapertura delle scuole è ricostruire una relazione organica tra scuola e servizio sanitario nazionale. Una relazione esistita in una fase storica del nostro Paese. Questo momento di contatto costante, introdotto nel 1961, si è andato perdendo e negli anni Novanta si è perso. Se ci saranno dei casi positivi saranno i dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie territoriali a intervenire con le loro competenze e conoscenze, disponendo le misure come i tamponi, la quarantena. Il messaggio di fondo è che rispetto a casi di positività non lasceremo soli i nostri presidi e i nostri insegnanti. I test sierologici di queste ore sugli insegnanti hanno questo significato: rafforzare la relazione tra il mondo della scuola e sanità.

Nelle ultime ore il Cts ha anche discusso della necessità di avere un corretto utilizzo delle mascherine. Che sono uno strumento fondamentale da tenere in questa fase di convivenza. Il Comitato ha definito le raccomandazioni sull’uso di mascherine a scuola. Le mascherine a scuola sono obbligatorie, proprio perché sono fondamentali. Ma poi dividiamo due momenti: i momenti dinamici con rischi concreti e i momenti statici. Per momento statico si intende un momento in cui lo studente è fermo, penso a una lezione, ad almeno un metro di distanza: in quel momento la mascherina può essere abbassata. Questa misura può essere rivista in caso di situazioni epidemiologiche particolari. Siamo l’unico Paese in Europa, credo anche nel mondo, che metterà a disposizione 11 milione di mascherine per ciascuno dei nostri studenti e per il personale scolastico. Saranno distribuite gratuitamente.

L’impegno europeo per il vaccino

Altro tema è quello dei vaccini, su cui Speranza conclude il suo intervento: “Sul vaccino tradizionale, antinfluenzale, abbiamo la necessità di costruire una campagna più forte rispetto agli altri anni perché i sintomi sono simili. Le Regioni hanno fortemente irrobustito la loro offerta del vaccino e ieri è stato aperto un tavolo con i farmacisti su questa materia. Per quanto riguarda il vaccino anti-Covid voglio ricordare come l’Italia sia in prima linea su questa battaglia: l’alleanza che abbiamo costruito con Francia, Germania e Olanda ha consentito di spingere la connessione europea a una forte accelerazione delle politiche. Nelle ultime ore è stato reso definitivo il contratto tra la Commissione e un’azienda. Parliamo di un candidato vaccino, ma in questo contratto c’è scritto che le prime dosi saranno già disponibili entro la fine del 2020. È giusto continuare a investire su questo con tutte le energie che abbiamo. In questo vaccino c’è un pezzo di Italia che è protagonista, perché il vettore virale viene prodotto a Pomezia e l’infialamento avverrà ad Anagni”.

Il ministro della Salute conclude: “In conclusione vorrei dire che il prossimo dpcm terrà conto di tutte le cose che ho provato a dire e confermerà l’impianto generale col quale ci siamo lasciati con l’ultimo dpcm in scadenza il 7 settembre. Stiamo lavorando a qualche passo avanti, con una soluzione riguardo alla richiesta di ricongiungimento per le coppie binazionali. Abbiamo probabilmente trovato una soluzione e spero che arrivi una risposta positiva nel dpcm. Molto a breve saranno pubblicati tutti i verbali del Cts. La linea del governo è stata di massima trasparenza, stiamo lavorando affinché questi verbali possano essere pubblicati. L’Italia saprà essere all’altezza della sfida che abbiamo di fronte a noi”.

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