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Spending review, si dimette il commissario del governo Roberto Perotti

L’economista bocconiano ha rassegnato le dimissioni sabato ma l’ha comunicato solo ieri.
A cura di Davide Falcioni
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Roberto Perotti, commissario alla spending review e figura di spicco nel team di consulenti di Palazzo Chigi, si è dimesso dal suo incarico. La notizie era nell'aria da giorni in quanto negli ambienti del governo da tempo era noto il suo dissenso sulla Legge di Stabilità. La notizia è stata data ieri sera ma le dimissioni dell'economista, docente all'Università Bocconi, risalgono a sabato: "Non mi sentivo molto utile in questo momento", ha spiegato il professore alla trasmissione tv "L'erba dei vicini".

Insieme a Yoram Gutgeld, deputato del Partito Democratico, Roberto Perotti aveva ricevuto da Matteo Renzi l'incarico di predisporre un efficace piano di tagli della spesa pubblica dopo l'addio di Carlo Cottarelli, il primo commissario designato alla spendin review. Tuttavia il docente nell'ultimo periodo aveva spesso espresso posizioni in dissenso con l'azione di governo. In particolare erano emerse distanze incolmabili dopo la decisione di Renzi di non intervenire sulle "tax expeditures", ovvero le agevolazioni fiscali sulle quali Perotti aveva particolarmente lavorato nel suo ruolo di commissario.

A rendere note le distanze con Perotti era stato lo stesso presidente del Consiglio che lo scorso 15 ottobre, spiegando ai giornalisti i dettagli della Legge di Stabilità, aveva dichiarato: "Cè stata un discussione aperta sulle ‘tax expenditures' al termine della quale abbiamo scelto con dispiacere di non intervenire. Spero che Roberto continui a lavorare con noi". Perotti ha tuttavia  deciso di dare le dimissioni visto che, a suo dire, la spending review non è una priorità del governo.

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