Sono esauriti i fondi per 18App, cosa fare e come cambia il Bonus cultura per i nati nel 2005
Il governo Meloni aveva già deciso l'anno scorso che il 2023 sarebbe stato l'ultimo anno per la 18App, il bonus cultura da 500 euro nato nel 2016 e rivolto ai diciottenni per l'acquisto di libri, biglietti a musei, spettacoli teatrali. Ma i temi si sono accorciati anche più del previsto: da alcuni giorni infatti sono ufficialmente esauriti i fondi a disposizione della misura. Così, anche sull'app si può leggere il messaggio: "Il plafond previsto quale limite massimo di spesa è esaurito. La piattaforma non consente più registrazioni".
Dall'inizio dell'anno c'erano a disposizione 230 milioni di euro in tutto. La cifra, va detto, era stata stabilita lo scorso anno dal governo Draghi, e lo stesso governo aveva deciso che se questi fondi si fossero esauriti non ci sarebbe stato un intervento per aggiungerne altri. Quest'anno toccava ai nati nel 2004, che potevano registrarsi dal 31 gennaio al 31 ottobre. Probabilmente quindi la maggior parte dei beneficiari lo ha già fatto, ma chi aspettava le ultime settimane per iscriversi – magari perché voleva usare i soldi per dei libri universitari – ha avuto una brutta sorpresa.
Per chi invece ha ottenuto il bonus da 500 euro, ci sarà tempo fino al 30 aprile 2024 per spenderlo. Tra i prodotti che si possono acquistare ci sono libri e testi scolastici, biglietti per il cinema o il teatro, musica, abbonamenti a giornali e ingressi al museo, ma anche corsi di lingua straniera, di musica o teatrali. Il governo Meloni starebbe valutando di includere chi è rimasto fuori nel bonus cultura dell'anno prossimo. Per i nati nel 2005 invece non cambia nulla: dal 2024 via a Carta cultura giovani e Carta del merito.
Cosa possono fare i nati nel 2004 esclusi dalla 18App
Ad essere esclusi, quindi, sono i nati nel 2004 che non si sono registrati in tempo e che non potranno ottenere il bonus 18App. Il senatore di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi, però, ha fatto sapere che si sta valutando la possibilità di far accedere anche loro "alla nuova Carta cultura giovani nel 2024, se in possesso dei nuovi requisiti". Si parla, cioè di un requisito di reddito: nel 2024 il bonus da 500 euro spetterà solo a chi ha un Isee al di sotto dei 35mila euro.
Quali saranno i nuovi bonus cultura nel 2024 e a chi spettano
Come detto, già dalla fine dell'anno scorso il governo Meloni aveva intenzione di cancellare il bonus 18App. Le nuove misure partiranno nel 2024, saranno rivolte ai nati nel 2005 e consisteranno in due bonus separati. Uno, la Carta cultura giovani, avrà un requisito di Isee. L'altro, la Carta del merito, andrà solo a chi si è diplomato con il massimo dei voti.
La Carta cultura giovani avrà un valore di 500 euro, uguale quindi a quello della 18App. Una differenza però sarà sostanziale: non potranno ottenerla tutti i diciottenni, ma solo quelli che rispettano il requisito Isee di 35mila euro. Questo ridurrà i costi per lo Stato, escludendo diversi beneficiari che con la vecchia misura avrebbero avuto accesso al bonus. Se la possibilità venisse allargata anche ai 2004 esclusi quest'anno, i fondi a disposizione potrebbero anche non bastare per tutti i beneficiari.
Anche la Carta del merito avrà 500 euro. Sarà rivolta sempre ai nati nel 2005, ma potrà richiederla solamente chi prende 100 oppure 100 e lode all'esame di maturità. In questo caso la platea sarà ancora più ristretta quindi. Le due carte saranno cumulabili, questo significa che un diciottenne con Isee sotto i 35mila euro che ottiene il massimo dei voti alla maturità potrà avere mille euro di bonus cultura.
Cosa potranno fare gli esclusi, il Pd presenta un'interrogazione
"Tagliare la 18App significa far del male ai giovani, ai libri, ai teatri, alla cultura. Mi batterò in Parlamento per fermare questa follia", ha scritto sui social Matteo Renzi, che era alla guida del governo quando la misura ebbe il via. Dal Partito democratico, la vicepresidente della Camera Anna Ascani ha definito "un grave errore" non rinnovare il bonus, a dimostrazione che "la destra è nemica della cultura".
Ha replicato Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Cultura a Montecitorio: "La sinistra fa come al solito polemiche sul nulla. Il Pd si guardi allo specchio: fu il ministro Franceschini, un anno fa, a firmare un decreto in cui veniva chiarito che, ad esaurimento dei fondi, la misura non sarebbe stata sovvenzionata nuovamente. Il ministro Sangiuliano ha applicato la norma vigente". Una risposta contestata da Irene Manzi, responsabile Scuola per i dem: "Dare la colpa al precedente esecutivo non ha alcun senso: questa misura è in vigore dal 2016 e non ci sono mai stati problemi di finanziamento e accesso per i giovani che volevano beneficiarne. Questo è il primo anno in cui finiscono le risorse". Manzi presenterà un'interrogazione al ministro della Cultura Sangiuliano: "Vogliamo sapere dal governo come consentirà ai dimenticati del 2004 l'accesso il prossimo anno alla Carta cultura".