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Sonia Alfano: “Io che ho lavorato quattro mesi in nero per il Governo Renzi”

Sonia Alfano prende la parola dopo che oggi tutti i giornali scrivono degli arresti per l’omicidio del padre Beppe: “È tutto falso e racconta bene la nullità dell’informazione in Italia”. Renzi? “Ho lavorato quattro mesi con il ministro Orlando, in nero, e nemmeno un grazie”. Libera? “Nel 2006 dicevo sul mondo dell’antimafia le stesse cose che stanno uscendo oggi.” Cantone? “Meno chiacchiere e più fatti”. E poi ci dice come è naufragata la commissione antimafia europea che lei aveva voluto.
A cura di Giulio Cavalli
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Tutti i giornali titolano "arrestati per gli omicidi di Beppe Alfano", riferendosi alle 13 custodie cautelare che stamattina ha richiesto la procura distrettuale antimafia di Messina. Succede così che venga l'idea di sentire la figlia di Beppe, Sonia Alfano, per saperne di più. E le sorprese non mancano.

Partiamo dalla notizia di oggi: scrivono tutti che sono stati arrestate 13 persone per 17 omicidi, tra cui quello di tuo padre…

Falso. È falso. L'omicidio di mio padre non c'entra nulla. Hanno scritto così ma mio padre non c'entra assolutamente nulla.

Cioè?

Qui subentra la cialtroneria di chi crede di essere un giornalista. Hanno alimentato per quattro ore la nostra speranza ma in realtà nel comunicato stampa c'era semplicemente scritto che una delle ordinanze era destinata a Giuseppe Gullotti che è già in carcere per l'omicidio di mio padre. Tra l'altro questi finti giornalisti continuano a scrivere "in manette anche il mandante dell'omicidio Alfano" senza sapere che il mandante è in carcere da 17 anni con sentenza definitiva. Ormai l'informazione fa acqua da tutte le parti.

Voi avete pensato a qualche novità?

Certo, la vergogna è proprio questa: per quattro ore la mia famiglia ha sperato e ha rivissuto lo stesso dolore che riviviamo da 23 anni.

Forse Beppe Alfano serviva per trasformare la notizia in una forma più appetibile…

Certo. Questi 13 arresti riguardano 17 omicidi avvenuti tra mafiosi e probabilmente non avrebbero fatto notizia perché si sarebbe detto "si ammazzano tra di loro". Invece scrivere il nome di mio padre dal punto di vista mediatico garantisce più visibilità ma questo atteggiamento dimostra tutta l'ignoranza e il dolo di chi l'ha scritta.

Ci sono anche i giornali che ti accusavano di usare il nome di tuo padre per fare carriera…

Ovviamente. Io non ho trovato un giornale che abbia scritto la verità. E mi sorprende che nessun giornalista voglia verificare. Magari così scoprirebbe che da 13 anni c'è un'indagine aperta sull'omicidio di Beppe Alfano. Ma nessuno di questi giornalisti vippaioli si prende la briga di alzarsi dal caldo della propria scrivania e andare in Procura. Il sistema dell'informazione riflette esattamente il sistema politico e istituzionale italiano: il nulla. Il vuoto. Giornalisti che non conoscono le basi del diritto che non curiosano per non inimicarsi l'editore o il potente di turno. tutti al loro posto attenti a non rompere i coglioni.

A proposito, tu sei sempre stata famosa per essere, nel bene e nel male, una rompicoglioni; hai raggiunto anche risultati importanti come il tuo lavoro in europa sulla criminalità organizzata ma ultimamente ti si legge poco, sei molto defilata. È una tua scelta o è stanchezza?

Credo che concorrano entrambe le cose. Io ero in buona posizione per una ricandidatura in Europa (per risultati ottenuti, mica per propositi) ma quando non sono stata ricandidata nessuno, a partire dai giornalisti, ha detto "scusate, cari partiti o movimenti, com'è che non si permette a Sonia Alfano di continuare il proprio lavoro?". Niente. Quello che ho fatto io in Europa non l'ha fatto nessuno sulla criminalità organizzata ma nessuno si è indignato. Ma faccio una considerazione semplice: questo Paese che ha dimenticato mio padre come potrebbe non dimenticarsi di me? Qui ricordiamo tutti solo da morti. La lotta alla mafia in questo Paese è scomoda per tutti, tutti i partiti e tutti i movimenti. Pensa che il testo unico antimafia in Europa doveva dare vita ad una proposta che la commissione doveva presentare al Parlamento Europe entro due anni ma non è stato fatto nulla. Il testo è finito in un cassetto. Mi chiedo: ma tutti i soloni dell'antimafia perché non hanno dato seguito a quel lavoro? Lavoro vanificato. Io sono tornata al lavoro e cresco le mie figlie. che è la cosa che più mi interesse. Quando questo Paese deciderà di uscire dal baratro dell'illegalità e della corruzione sistemica se qualcuno credibile deciderà di parlarne allora ne parlerò. Io con gli ignoranti e i falsi non ho nulla da condividere.

Chi ti è stato vicino dopo la delusione della tua mancata candidatura come indipendente nelle liste del PD per le europee?

Nessuno.

Ma nemmeno con il Pd stesso?

Lorenzo Guerini mi aveva convocato a Roma per chiedermi di candidarmi con loro in Europa perché sarei stata un valore aggiunto. Io ho chiesto l'indipendenza e la piena autonomia e loro sembravano propensi ad accordarmela. Io ho scoperto di non essere più candidata dai telegiornali. Credo il 9 aprile. Nessuno ha avuto il coraggio di dirmelo in faccia. Però c'è dell'altro…

Cioè?

A luglio 2014 mi ha contattato il Ministro Orlando (Ministro alla Giustizia del governo Renzi) convocandomi a Roma. Mi ha chiesto di "dargli una mano" per la presidenza di turno che spettava all'Italia a Bruxelles e mi ha detto che avrebbe voluto tanto continuare il percorso iniziato da me. Mi sono resa disponibile e gli ho fornito fino a novembre tutti i materiali e gli appunti su cui ha lavorato. Io ho lavorato gratuitamente per il Governo Italiano: ho le mail, ci sono i miei ingressi al Ministero di Giustizia. Ma nessuno mi ha detto grazie. Anzi: il Ministro continuava a dirmi che avrebbero dovuto regolarizzare la mia consulenza perché avrebbe voluto che intervenissi personalmente a Bruxelles perché più preparata di loro. Ma poi il ministro si è fatto negare al telefono. In pratica ho lavorato in nero per Renzi. Ma di cosa stiamo parlando?

Ma un giudizio sulla lotta alle mafie da parte di questo governo?

Ah, perché c'è un capitolo dedicato alle mafie? Non mi pare.

Allora ti chiedo almeno un giudizio complessivo sul governo…

La criminalità organizzata ha grande sostegno dal governo Renzi. Mi sembra che i casi che coinvolgono il PD siano abbastanza chiari.

Ma anche il Movimento 5 Stelle sembra avere sbattuto a Quarto. Come li vedi?

Francamente il Movimento 5 Stelle ripete le stesse cazzate, senza prendere esempio dagli errori fatte: i guru non si toccano, nessuno ammette di avere sbagliato. Quarto non è una vicenda che aiuta il M5S. La gente comune pensa che anche loro alla fine si siano fatti contagiare. Addirittura sono andata a una riunione di alcuni lavoratori che stavano perdendo il lavoro e quando gli è stato chiesto perché non chiedevano una mano al Movimento 5 Stelle questi hanno risposto "chi? quelli che prendono i voti dalla mafia?". Alla fine la percezione purtroppo è questa,

E anche il mondo dell'antimafia sta subendo pesanti scossoni.

Si sta verificando quello che dicevo fin dal 2006. Solo che al tempo io sono stata emarginata. Anche nell'antimafia se non sei vicino al personaggio di turno non servi.

Ma ti riferisci a Libera?

Discutere Libera non significa attaccare Don Ciotti. Io mi ricordo che ci fu già uno scannatoio interno in un'assemblea del 2006 a Roma in cui emersero una serie di incongruenze. E io ero considerata una che rompeva troppo i coglioni.

E come vedi questa trasformazione di Raffaele Cantone nel nuovo "risolviproblemi" di Renzi?

Ti porto ad esempio le sue considerazioni sul piano rifiuti: lui da chi è stato nominato? Dagli stesso che ci hanno portato a questa situazione, dal piano rifiuti del governo Renzi. Un piano rifiuti che tra l'altro è contro le determinazione europee. Io da un anno e mezzo sono commissario straordinario l'ATO Belice Ambiente Trapani 2 che è l'ATO che si occupa del territorio di Castelvetrano, per dire. Ho scoperchiato un progetto che vedeva coinvolti mafiosi oltre che delinquenti ordinari. E sappiamo tutti che quello è il territorio di Matteo Messina denaro. Quando ho fatto denunce in Procura o alla Corte dei Conti non mi pare che qualcuno da Roma abbia voluto vederci chiaro. Se si finge di non capire e non poni soluzioni tu governo sai perfettamente che stai facendo un piacere alla mafia.

Quindi alla fine hai trovato una poltrona?

Certo! (ride). Guadagno 800 euro al mese per firmare mandati per circa 2 milioni di euro al mese. Tutti sotto la mia personale responsabilità civile e penale perché non ci sono nemmeno i soldi per un'assicurazione. Gestisco 300 dipendenti, 100 mezzi, una discarica e un polo tecnologico.

Pensi di tornare alla politica attiva?

Mi manca molto lavorare al Parlamento Europeo. Non mi manca la politica perché qui in Italia non esiste: ci sono gli affaristi, gli scambi di favore e altro. Se qualcuno mi smentisce con i fatti sono ben contenta. Se dovessi vedere delle persone seriamente animate da uno spirito combattivo e costruttivo, se penso a me con De Magistris e con te nel 2009, allora sono a disposizione. Altrimenti continuo a crescere le mie figlie.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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