video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

Sondaggio, cosa pensano gli italiani dell’invio di armi all’Ucraina e perché è un problema per Meloni

Un nuovo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera mostra che il 45% degli italiani si oppone all’invio di armi a Kiev. Anche per la Lega e Fratelli d’Italia, la maggior parte degli elettori è contraria. C’è molta preoccupazione per la guerra in Ucraina, soprattutto per le conseguenze economiche.
A cura di Luca Pons
171 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La guerra in Ucraina a un anno dal suo inizio preoccupa molti italiani, soprattutto per le sue ricadute economiche più che per quelle umanitarie, e quasi due su tre credono che durerà ancora almeno un anno. Molti scelgono di non schierarsi né con l'Ucraina né con la Russia, e quasi la metà sono contrari all'invio di armi a Kiev, soprattutto tra gli elettori del Movimento 5 stelle e della Lega. Un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera mostra che, nonostante Giorgia Meloni continui a promettere all'Ucraina e alla comunità internazionale che l'Italia è in prima linea senza esitazioni nel sostegno all'Ucraina, la popolazione non è così convinta, soprattutto per quanto riguarda le forniture militari.

Pochissimi sostengono la Russia, ma sono calati i pro-Ucraina

Sugli schieramenti, c'è una sola cosa che è chiara: quasi nessuno sta con la Russia. Il 7% di chi ha risposto, per la precisione. Una nicchia, quella dei filo-russi, che da un anno a questa parte varia tra il 5 e il 9%. Al contrario, però, le persone che si schierano decisamente con l'Ucraina sono scese: erano il 57% subito dopo l'invasione russa, mentre oggi sono il 47%. Di conseguenza, sono aumentati gli italiani che dicono di non stare da nessuna delle due parti: solo il 46%. Erano il 38%, un anno fa.

Sull'invio di armi a Kiev, invece, le posizioni sono cambiate pochissimo negli ultimi 12 mesi. A marzo 2022 il 34% era favorevole, il 48% era contrario e il 18% non sapeva dare un'opinione. Quasi un anno dopo, con poche variazioni nel mezzo i numeri dicono: 34% favorevoli, 45% contrari e 21% che non si esprimono. Quasi la metà degli italiani resta opposta all'idea di inviare armamenti all'Ucraina.

Lega e FdI sono al governo ma i loro elettori non vogliono inviare armi a Kiev

Il sondaggio di Ipsos fornisce anche i dati su quale partito ha gli elettori più contrari e più favorevoli a mandare armi a Kiev. La situazione più scomoda è quella in cui si trova il centrodestra, che infatti è apparso più volte diviso sul tema degli armamenti. I partiti che si trovano attualmente al governo, sotto la guida di Giorgia Meloni, hanno dovuto più volte affermare a livello internazionale la loro risolutezza a sostenere l'Ucraina. Non a caso, ogni volta che Silvio Berlusconi ha parlato con toni critici del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, gli esponenti del centrodestra hanno ripetuto che "quello che conta sono i fatti" e che "questa maggioranza ha sempre votato in favore degli aiuti all'Ucraina". Tuttavia, Forza Italia è l'unico dei partiti di governo che ha un elettorato favorevole all'invio di armi.

Il 51% degli elettori di FI dice di appoggiare il sostegno militare a Kiev, contro il 40% che si oppone. Le uscite di Berlusconi, che sono sembrate più volte parte di una vera e propria strategia di comunicazione politica, erano probabilmente rivolte anche alla fascia di elettori indecisi o astensionisti, che sono per li 43% opposti e per il 24% favorevoli.

Al contrario, la Lega è il partito con la maggior percentuale di sostenitori che sono contrari alle armi in Ucraina: il 55%, contro un 32% di favorevoli. La sfida, per il partito di Matteo Salvini, è di non scontentare troppo i propri elettori senza causare spaccature nella maggioranza. Anche perché Giorgia Meloni, nonostante il 47% di chi la vota sia sfavorevole, è sembrata decisa a mantenere l'Italia schierata decisamente in sostegno dell'Ucraina, anche sul piano militare.

Altri risultati, invece, non sorprendono: il Movimento 5 stelle e l'Alleanza Verdi-Sinistra, che si sono schierati decisamente contro la fornitura di armamenti, hanno un elettorato che concorda decisamente con loro (rispettivamente il 54% e il 50% di contrari, contro il 30% e 39% di favorevoli). Allo stesso modo, il Partito democratico e il Terzo polo di Azione e Italia viva si sono sempre schierati in modo abbastanza netto a favore dell'invio di armi. Il 52% degli elettori del Pd concorda con la linea del partito, mentre il 36% è contrario. Per il Terzo polo, il 55% è favorevole e il 33% si oppone.

Italiani preoccupati, la guerra in Ucraina sarà ancora lunga

Quasi quattro italiani su cinque sono preoccupati per la guerra(il 79%), divisi tra un 48% che si dice "abbastanza preoccupato" e un 31% "molto preoccupato". Guardando allo stesso dato dall'inizio del conflitto a oggi, la quota di "molto preoccupati" si è abbassata dopo qualche mese dall'invasione (era al 46% a marzo 2022). Il problema principale per gli italiani sono le conseguenze economiche: per il 49% della popolazione sono l'aspetto più temibile, mentre il 26% indica le conseguenze belliche. Le conseguenze economiche erano la priorità per circa il 60% della popolazione, nell'estate del 2022: è stato il periodo in cui, tra le altre cose, si sono prospettati i timori maggiori su cosa sarebbe successo senza le forniture energetiche della Russia all'Europa.

Sulla durata del conflitto regna il pessimismo: solo 14% degli italiani pensa che durerà ancora poche settimane o pochi mesi. Il 31% scommette che durerà ancora un anno, mentre il 30% sostiene che si andrà avanti per diversi anni. In tutto il 2022, questa quota ha sempre oscillato tra il 15 e il 25%. A un anno dall'inizio della guerra, più italiani che mai sono convinti che quella in Ucraina diventerà una guerra molto lunga.

171 CONDIVISIONI
4455 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views