Sondaggi politici, tutti i partiti della maggioranza in difficoltà, Pd sfiora il 19%
La fiducia nella presidente del Consiglio Meloni risulta leggermente: secondo quanto registrato dal sondaggio di Termometro Politico è scesa al 43,8%.
Le intenzioni di voto che emergono dal sondaggio settimanale, realizzato tra il 2 e il 4 maggio 2023, vedono in difficoltà tutti i partiti della maggioranza di governo: se Fdi è stabile al 29,6%, i suoi principali alleati, Lega e Forza Italia, calano rispettivamente al 9,3% e al 7,4%. Il Partito Democratico di Elly Schlein sfiora il 19 (18,9%); mentre il M5S di Giuseppe Conte sale al 16,1%.
E ancora, Azione è al 4,2%, Italexit al 2,5% raggiunge +Europa, sorpassando Sinistra/Verdi (2,4%) e Italia Viva (2,3%). Chiudono la classifica Unione Popolare (1,5%) e Democrazia Sovrana Popolare (1,4%).
Cosa pensano gli elettori del decreto Lavoro
Nella giornata del primo maggio, il governo ha varato il decreto lavoro. Il 48% lo giudica positivamente, con il 16,4% che trova però negativa la maggiore liberalizzazione dei contratti a termine. A bocciarlo è il 45,6% con il 17,5% che però benedice il taglio del cuneo fiscale.
Cosa pensano gli italiani della Festa dei lavoratori
Per oltre 7 italiani su 10 la ricorrenza del primo maggio ha ancora valore. Tra questi il 32,8% ritiene che i diritti dei lavoratori non siano dati una volta per tutte, e quindi devono essere rivendicati sempre; il 17,2% pensa che la ricorrenza vada attualizzata chiedendo strumenti più moderni per migliorare le condizioni dei lavoratori; infine il 22,8% crede che in Italia il 1 maggio sia strumentalizzato e usato come momento di propaganda dalla sinistra. L'8,3% non considera importante questa festa, mentre il 17,9% afferma che chi festeggia e organizza cortei e concerti sono gli stessi che anno dopo anno hanno tolto i diritti ai lavoratori.
E il lavoro come viene valutato?
Il lavoro è considerato "fondamentale per sentirsi realizzati" dal 51,1% degli intervistati, "importante dal punto di vista economico anche se viene dopo la vita privata" dal 30,3%, "uno strumento per avere le risorse economiche, anche se la soddisfazione della vita dipende da altri fattori" dal 14,3% e infine un "fardello cui le persone si sottopongono perché obbligate e che si dovrebbe alleggerire diminuendo il tempo che vi dedicano" dal 3,6%.
Gli italiani si sono espressi anche sulle cause per cui le attività non riescano a trovare lavoratori da assumere, in particolari giovani: per il 43,4% le aziende pagano troppo poco, non vogliono investire nei lavoratori, ma sfruttarli; per il 23,5% la colpa è dei giovani che non vogliono più impegnarsi e fare sacrifici, come lavorare nei weekend o accettare di guadagnare poco all'inizio; infine per il 18,1% la risposta va ricercata nel fatto che l'Italia è poco produttiva e in declino, con le aziende che non riescono ad avere le risorse per pagare quanto un dipendente vorrebbe per lavorare.