Sondaggi politici, stabile il Partito democratico mentre calano M5s e Lega
È una fotografia non particolarmente degna di nota, quella scattata dai sondaggisti di Swg, che vede tutti i principali partiti politici affrontare un calo – seppur leggero – di consensi. Come ogni lunedì l'indagine sulle intenzioni di voto prodotta da Swg è stata mandata in onda durante il telegiornale di La7: lo schieramento che registra il risultato peggiore è quello guidato da Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, ma appaiono in discesa anche Movimento Cinque Stelle e Lega. Stabile il Partito democratico. In lieve ripresa Forza Italia, così come tutti i soggetti politici minori. Ma vediamo nello specifico come si comporterebbero gli elettori italiani se fossero chiamati oggi alle urne e cosa è cambiato rispetto alla settimana scorsa, secondo Swg.
Fratelli d'Italia è il primo partito nel Paese da oltre un anno, a quello che dicono i sondaggi. In quello di Swg lo schieramento della presidente del Consiglio viene dato al 28,6%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto all'ultima rilevazione, dello scorso 20 novembre. In seconda posizione, ma comunque a quasi dieci punti di distanza, troviamo il Partito democratico che resta stabile rispetto a una settimana fa al 19,4%.
In calo, invece, il Movimento cinque stelle sul terzo gradino del podio: i grillini in sette giorni passano dal 16,6% al 16,4%. Lieve calo, sempre di 0,2 punti percentuali, anche per la Lega: il principale alleato di FdI al governo questa settimana scende al 9,4%. Forza Italia, invece, appare in leggera ripresa: gli azzurri in una settimana ottengono 0,1 punti percentuali in più e salgono al 7% tondo.
In rialzo anche le forze politiche minori: è il caso di Azione, che sale dello 0,1% e arriva al 3,8%; dell'Alleanza Verdi e Sinistra, che con lo stesso aumento arriva al 3,6%; e di Italia Viva che ottiene invece 0,2 punti percentuali in più rispetto a lunedì scorso e si posiziona al 3,3%. Tutti gli altri partiti, invece, sono al di sotto del 3% – cioè della soglia di sbarramento – per cui se si votasse oggi non riuscirebbero a entrare in Parlamento.