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Sondaggi politici, solo 1 italiano su 5 vuole le elezioni: la maggior parte non capisce la crisi

Il 42% degli intervistati ammette di non aver compreso perché Matteo Renzi abbia deciso di formalizzare lo strappo, contro il 38% (una percentuale in diminuzione di sette punti rispetto alla settimana precedente) che sostiene invece di avere chiara la situazione. Lo afferma un sondaggio di Nando Pagnoncelli, che analizza anche cme è cambiata la fiducia nei leader e quali sono le prospettive future più probabili.
A cura di Annalisa Girardi
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Sono passati oltre dieci giorni dall'apertura della crisi di governo da parte di Italia Viva, ma gran parte dei cittadini afferma di continuare a non capire le ragioni di quanto successo. Lo afferma un sondaggio di Nando Pagnoncelli, pubblicato sul Corriere della Sera: il 42% degli intervistati ammette di non aver compreso perché Matteo Renzi abbia deciso di formalizzare lo strappo, contro il 38% (una percentuale in diminuzione di sette punti rispetto alla settimana precedente) che sostiene invece di avere chiara la situazione. Ad ogni modo, un italiano su due sarebbe più d'accordo con la posizione e le argomentazioni di Giuseppe Conte, rispetto a quelle del senatore fiorentino, e solo il 14% sarebbe di parere opposto.

Gli elettori del centrodestra sono molto divisi su questo punto: per quanto riguarda quelli di Lega e Fratelli d'Italia, rispettivamente il 27% e 26% afferma di essere a favore di Conte, ma ben il 47% non si esprime. Tra i sostenitori di Forza Italia, invece, è più alta (48%) la percentuale che appoggia il presidente del Consiglio rispetto a Renzi (29%). Tra gli elettori del Partito democratico, infine, è uno su dieci a ritenere il leader di Italia Viva più convincente rispetto a Conte. Quest'ultimo mantiene comunque stabile il suo consenso personale (56). Invece, rispetto all'indice di gradimento per l'intero governo, questo risulta in aumento di due punti in una settimana.

Sulla fiducia nei leader politici, il sondaggio segnala un aumento dell'indice di gradimento di tre punti per il ministro della Salute, Roberto Speranza, che arriva a un punteggio di 38. Lo seguono la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni (35, in lieve aumento) e il segretario della Lega,  Matteo Salvini (29, in calo). A ruota troviamo Nicola Zingaretti, Dario Franceschini, Silvio Berlusconi e Carlo Calenda. Fanalino di coda in ultima posizione, Matteo Renzi.

Più di un cittadino su due ritiene che il governo sia uscito indebolito dal voto di fiducia. Ma su questo gli elettori dem e pentastellati non sono d'accordo: il 62% dei sostenitori del Pd crede infatti che l'esecutivo si sia indebolito, mentre il 50% di quelli del M5s sostiene che si sia rafforzato in quanto la fuoriuscita di Italia Viva porti maggiore coesione e conseguente capacità di realizzare le cose. Gli intervistati, comunque, sono spaccati per quanto riguarda il futuro dell'esecutivo: se il 40% ritiene che questo governo possa arrivare fino a fine legislatura, un altro 40% si augura un'alternativa, tra elezioni, un governo di unità nazionale, un cambio di maggioranza e di premier. Sulla prima ipotesi, quella del voto anticipato, concorda la maggioranza assoluta degli elettori di Lega e Fratelli d'Italia

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