Sondaggi politici, settimana positiva per Salvini: la Lega è l’unico partito del centrodestra in salita
L'ultimo sondaggio di Termometro politico, realizzato tra il 12 e il 14 dicembre 2023, mostra una crescita di fiducia nella premier Meloni, che arriva al 42,8%. Pochi invece le variazioni significative nelle intenzioni di voto. Fratelli d'Italia, Pd e Forza Italia restano sui valori riscontrati nel sondaggio precedente: il partito di Giorgia Meloni rimane al 29,6%; i dem restano al 19,3%, mentre Forza Italia rimane inchiodata al 6,3%.
In leggera flessione il M5s al 16% (nel sondaggio pubblicato il 1 dicembre, era al 16,2%) mentre la Lega di Matteo Salvini cresce leggermente al 9,6% (nella precedente rilevazione era al 9,5%).
Azione di Carlo Calenda in discesa, passa dal 3,8% al 3,7%. Alleanza Verdi Sinistra sale invece al 3,2% (dal precedente 3%). Gli altri partiti restano sotto la soglia di sbarramento del 3%.
Chi ha paura del cambiamento climatico
Il cambiamento climatico fa paura alla maggioranza degli italiani. Secondo il sondaggio, il 43% considera il cambiamento climatico il principale problema per il futuro dell'umanità e denuncia la scarsa attenzione sul tema. Un ulteriore 22,3% ritiene che sia un problema da affrontare, ma non crede sia così catastrofico come in molti sostengono. Il 13,2% pur ammettendo l'esistenza del problema, pensa che ci si possa adattare come sempre si è fatto e ci potrebbero anche essere risvolti positivi. C’è poi un 20,6% che afferma di non aver paura del cambiamento climatico, ritenendolo un argomento esagerato per assecondare interessi economici come le auto elettriche.
Agli intervistati poi è stato domandato cosa arebbero disposti a fare per contrastare il cambiamento climatico. La maggior parte (il 40%) è disponibile a cambiare alcune abitudini, ma non a spendere più soldi. Il 24,5% è pronto invece a cambiare abitudini: dall’usare meno l’auto al mangiare meno carne fino a pagare di più la benzina e i viaggi in aereo. Una piccola percentuale (4,3%) è disponibile a pagare di più per alcune attività inquinanti ma non a cambiare le proprie abitudini. C’è infine una quota di persone che rifiutano alcun cambiamento: per il 13,5% deve essere lo Stato ad agire contro le emissioni di Co2 mentre per il 15,4% nessuno deve far alcunché perché, a suo dire, si tratta di un problema inesistente o largamente esagerato.