Sondaggi politici, se Conte cade e si va al voto maggioranza bulgara per il centrodestra
Nel giorno in cui Giuseppe Conte si recherà al Senato della Repubblica per le comunicazioni relative alla crisi di governo aperta da Matteo Salvini in pieno agosto, è interessante capire se e quanto gli italiani abbiano cambiato idea dopo queste ultime turbolente settimane. In effetti, se molti autorevoli sondaggisti confermano un calo del consenso nei confronti della Lega di Matteo Salvini, allo stesso tempo il quadro di fondo non cambia: se si andasse al voto oggi, il centrodestra vincerebbe a mani basse, ottenendo un’ampia maggioranza sia alla Camera che al Senato.
Lorenzo Pregliasco, di YouTrend, ha riassunto per la trasmissione televisiva di La7 Omnibus lo scenario politico che si verrebbe a delineare nel caso in cui la crisi di governo precipitasse e si tornasse immediatamente alle urne. I dati sono quelli raccolti da AGI e si riferiscono a interviste pubblicate in questi giorni. Alla Camera, la coalizione di centrodestra composta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia potrebbe ottenere ben 416 collegi, lasciandone 119 al centrosinistra e solo 81 al Movimento 5 Stelle. Al Senato il quadro non cambierebbe di molto: i seggi per i rappresentanti del centrodestra sarebbero ben 210, 40 quelli del Movimento 5 Stelle e 57 quelli del Partito Democratico. Il vantaggio della coalizione che sosterrebbe Salvini appare netto praticamente ovunque: il centrosinistra conserverebbe qualche manciata di seggi tra Toscana ed Emilia Romagna, il Movimento 5 Stelle pochissimi collegi in Campania e lotterebbe in un collegio siciliano.
Lo scarto numerico, insomma, sarebbe tanto ampio da garantire una netta vittoria alle prossime politiche alla coalizione di centrodestra. Anche per questo motivo, uno dei dati più rilevanti delle trattative di queste ore è rappresentato dal patto che il leader leghista intende proporre a Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, in modo da mettere nero su bianco una nuova alleanza politica. Resta da capire quale sarà l'orientamento delle altre forze politiche e se e quali alternative al voto verranno vagliate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.