Sondaggi politici, scende il gradimento dei leader di governo: in calo Conte, Salvini e Di Maio
Gli scontri che vanno avanti da settimane tra le due forze di governo, Lega e Movimento 5 Stelle, sembrano penalizzare il gradimento di tutti gli esponenti di spicco dell’esecutivo. Anche se, come dimostra un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera, rimane positiva la valutazione sul governo di un italiano su due, mentre è negativa nel caso del 39% degli intervistati. Positivo anche il giudizio sul presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: il 53% degli italiani lo apprezza, contro il 37% di pareri negativi. Ovviamente il gradimento è più elevato tra gli elettori di Lega e Movimento 5 Stelle. Allo stesso tempo, scende il gradimento di Salvini e Di Maio: il leader della Lega è al 48%, quello del Movimento 5 Stelle solo al 32%.
Ipsos analizza poi il consenso dei leader attraverso un indice di gradimento e confrontando il dato odierno con quello di fine marzo, sottolineando un calo generalizzato nei principali esponenti dell’esecutivo. Perde un punto Conte, passando al 59%. Scende, in generale, anche il governo, al 56% (2 punti in meno). Calo più netto per Salvini (quattro punti in meno e 55%) e ancor di più per Di Maio, che perde sette punti e scende al 37%. La decisione di quest’ultimo di opporsi sempre più spesso alla Lega non paga a livello personale ma sta comportando una ripresa nelle intenzioni di voto per il Movimento 5 Stelle.
Il sondaggio di Ipsos prende in considerazione anche il giudizio degli italiani sul caso Siri: il 62% degli intervistati ritiene molto o abbastanza gravi le accuse nei confronti del sottosegretario leghista indagato per corruzione. Un parere trasversale a tutti i partiti, compresa la Lega (anche se, ovviamente, in misura minore). Il 71%, inoltre, ritiene che Siri dovrebbe dimettersi. E anche nella Lega i favorevoli sono il 41%, mentre i contrari il 42%. Secondo il 44% del campione, comunque, questa vicenda mette in discussione la credibilità della Lega nella lotta alla corruzione. Per quanto riguarda le tensioni nel governo, il 44% degli elettori ritiene che questa dipenda dalle prossime elezioni europee e che dopo il voto scomparirà. Il 35%, invece, sostiene che questi scontri comprometteranno la tenuta dell’alleanza di governo e tra i più pessimisti ci sono proprio gli elettori leghisti.