Sondaggi politici, più di un italiano su due non ha fiducia nel governo
Secondo l'ultima rilevazione effettuata da Emg Acqua presentato oggi ad Agorà, il programma tv condotto da Serena Bortone su Raitre, se si votasse oggi la Lega sarebbe sempre il primo partito con il 32,7%, seguita dai due partiti principali della maggioranza di governo, Partito Democratico, al 19,2 % e il M5S al 18,7%. Fratelli D'Italia è ancora il secondo partito del centrodestra, al 7,8%, seguito da Forza Italia con il 7,0%. Gli azzurri risentono infatti delle sirene renziane, e della forza attrattiva della nuova formazione, Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi però ancora non decolla e si ferma al 4,5%, mentre Più Europa al 2,0% e La Sinistra 1,7%. Il 51% degli intervistati ha "poca" fiducia nel governo giallo rosso o "per nulla". Per il 26% degli intervistati la fiducia è "molta" o "abbastanza".
Per quanto riguarda la fiducia nei leader, Salvini in questo sondaggio ha la meglio sul presidente del Consiglio. Il segretario della Lega non patisce il suo ruolo all'opposizione, ed è infatti al 40%, mentre Conte, alle prese in questi giorni con il caso Russiagate, è al 36%. Il vero boom è quello di Giorgia Meloni, che si aggiudica il terzo posto nella classifica, con il 29%. Il capo politico pentastellato Luigi Di Maio, che deve vedersela anche la fronda di dissidenti interna al Movimento, è al 25%; e il suo alleato al governo, Nicola Zingaretti, è al quinto posto, 23%. Silvio Berlusconi è al 17%, tallonato da Matteo Renzi col 15%. Il fondatore di Italia Viva deve contendersi l'elettorato con Carlo Calenda, leader di ‘Siamo Europei', anche lui al 15%. Mentre il governatore della Liguria Toti è al 12%.
Ticket sanitario
Il 50% degli intervistati, alla domanda sulla revisione del ticket sanitario, hanno detto che deve pagare di più chi ha un reddito più alto, mentre per il 33% il ticket dovrebbe essere interamente a carico dello Stato.
Reddito di cittadinanza
Il 62% degli elettori totali non confermerebbe il reddito di cittadinanza come misura da adottare nella prossima manovra. Tra gli elettori del M5S la percentuale è del 42%.