Sondaggi politici, per gli italiani il 2019 non è stato un “anno bellissimo”
Per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 2019 sarebbe dovuto essere un “anno bellissimo” per l’Italia e per gli italiani. Ma a pensarla così, ora che l’anno è praticamente finito, sembra essere rimasto il solo o quasi. Un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera evidenzia il parere degli elettori sull’anno appena trascorso e la loro visione è peggiore rispetto a quella di 365 giorni fa. Quasi uno su due – il 49% – ritiene che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, con un aumento del 10% rispetto al dicembre 2018. Il 21%, invece, sostiene che la strada sia quella giusta: un dato in calo del 14% rispetto allo scorso anno. Infine, il 30% non esprime un giudizio sul tema.
Il giudizio sulla situazione economica del Paese non è migliore: solo il 15% degli intervistati (il 3% in meno rispetto all’anno precedente) la giudica positiva, mentre il 76% offre un parere negativo. Ancora, il 53% degli italiani non intravede alcun segnale di ripresa (anche questo dato negativo è in crescita del 6%), mentre il 24% vede alcune avvisaglie positive. Solamente il 2% del campione parla di segnali di miglioramento già evidenti.
Sondaggi, cambiano le preoccupazioni degli italiani
Per quanto riguarda le priorità per il Paese, il sondaggio Ipsos evidenzia qualche differenza rispetto all’anno precedente. Rimane il primo posto per lavoro ed economia, tema che viene indicato dal 77% degli intervistati come prioritario (+2%). Balzo in avanti per le preoccupazioni riguardanti il funzionamento delle istituzioni e la situazione politica: +10% e 43% di risposte totali. Poi troviamo il welfare (al 36%, in leggera discesa) e solo dopo l’immigrazione, al 23% (ma in calo del 14% rispetto a un anno fa). Scende, seppur di poco, la preoccupazione per le questioni legate alla sicurezza (ora al 22%), mentre cresce quella per le tematiche ambientali (14%, sei punti in più). Infine troviamo la mobilità al 2%.
Cambiano le priorità se la domanda riguarda non il Paese ma solamente la zona di residenza. In questo caso l’occupazione si conferma in testa, ma fermandosi solamente al 44%. Poi troviamo al 31% ambiente e mobilità, che erano in fondo all’altra graduatoria. Ancora, al 28% la politica locale, al 24% il welfare, al 20% la sicurezza e solamente al 7% l’immigrazione.
La qualità della vita per gli italiani secondo i sondaggi
Agli intervistati viene chiesto un parere sulla qualità della vita nella loro zona di residenza. Il 66% esprime un giudizio positivo (-2% rispetto all’anno precedente), con punte vicine all’80% nelle regioni settentrionali e centrali e un dato fermo al 49% al Sud e nelle Isole. Facendo un confronto rispetto agli ultimi anni, il 45% degli elettori ritiene che non sia cambiato nulla, mentre il 36% pensa che la qualità della vita sia peggiorata. Solo il 14% parla di un miglioramento. Infine, per quanto riguarda le prospettive economiche personali, il 46% non si attende cambiamenti, mentre il 24% si dice pessimista e il 22% ottimista.