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Sondaggi politici, la Lega in continua ascesa e l’impatto del caso Ilva sugli elettori

Gli ultimi sondaggi politici continuano a evidenziare tendenze di voto sempre più a favore del centrodestra, in primis alla Lega di Matteo Salvini. In questo caso, i consensi degli elettori verso leader e partiti emergono anche alla luce del caso del recesso di Arcelor Mittal dall’ex Ilva di Taranto, al centro del dibattito pubblico e politico dell’ultima settimana.
A cura di Annalisa Girardi
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L'ultimo sondaggio politico, realizzato da Index Research e andato in onda ieri sera a Piazzapulita su La7, continua a evidenziare le ultime tendenze di voto sempre più a favore del centrodestra. In questo caso, i consensi degli elettori verso leader e partiti emergono anche alla luce del caso del recesso di Arcelor Mittal dall'ex Ilva di Taranto, al centro del dibattito pubblico e politico dell'ultima settimana.

In primo luogo, il sondaggio studia le intenzioni di voto confrontandole con quelle di una settimana fa: la Lega rimane stabile come primo partito italiano e continua a crescere. Infatti il Carroccio passa dal 33,5% al 33,7%, aumentando di 0,2 punti percentuali. Al secondo posto troviamo il Partito democratico, anch'esso in leggero aumento passando dal 19,2% della scorsa settimana al 19,3% attuale. Prosegue invece il declino del Movimento Cinque Stelle, che in una settimana perde 0,4 punti percentuali, calando dal 17,8% al 17,4%.

Al quarto posto continuiamo a trovare Fratelli d'Italia, ormai affermato come seconda forza del centrodestra. Il partito inverte lievemente la tendenza positiva delle ultime settimane, rimanendo fermo all'8,6%. Forza Italia guadagna invece qualcosa, passando dal 6,3% al 6,4% attuale. Infine, Italia Viva perde 0,1 punti percentuali e si posiziona dietro il partito azzurro con il 5%.

Il sondaggio ha anche analizzato nel complesso il consenso di voto degli elettori verso le coalizioni. La maggioranza al governo, rappresentata dalla coalizione giallorossa, perde 0,4 punti percentuali rispetto alla settimana precedente passando dal 44,3% al 43,9%. Il contrario succede invece per la coalizione di centrodestra che cresce di 0,3 punti percentuali arrivando al 48,7%.

La fiducia nei leader e nella manovra

Considerando la fiducia degli elettori nei leader dei partiti politici, anche qui troviamo Matteo Salvini al primo posto, con un indice di favore di 40 punti, invariato rispetto a una settimana fa. Di seguito si posiziona il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che con 34 punti si dimostra in leggero calo. Aumentano i consensi verso Giorgia Meloni, che passa da 25 punti della settimana scorsa ai 28 attuali. Cresce il consenso anche verso Nicola Zingaretti, che guadagna un punto e si stabilisce a 22. Per Luigi Di Maio, invece, continua a diminuire la fiducia: dai 20 punti della settimana scorsa passa a 19. Consensi in aumento, invece, per Silvio Berlusconi che questa settimana ottiene 16 punti. Infine, rimane invariato a 14 punti il favore degli elettori verso Matteo Renzi.

I ricercatori di Index Research hanno anche chiesto agli elettori un'opinione sulla manovra economica varata dal governo. Per il 55,6% con la nuova legge di Bilancio non cambierà nulla, mentre per il 20,8% questa porterà svantaggi. Solo il 10,3% del campione intervistato ha un giudizio positivo e pensa che la manovra porterà dei vantaggi. Il 13,3% ha invece scelto di non esprimersi.

L'opinione pubblica sul caso dell'ex Ilva

Il sondaggio, infine, ha indagato l'impatto della questione dello stabilimento di Taranto sull'opinione pubblica. Secondo il 56,3%, oltre la metà degli intervistati, per Taranto sarebbe un bene se l'ex Ilva chiudesse. Solo un 33,6% giudica la chiusura dell'acciaieria un male per la città. Il 10,1% non ha dato un giudizio a riguardo. Inoltre, secondo il 41,6% se lo stabilimento dovesse chiudere, la colpa sarebbe da imputare a tutta la politica, sia nazionale che locale, mentre un 25,9% accuserebbe l'attuale governo. Un 12,3% punterebbe invece il dito contro il primo governo gialloverde di Giuseppe Conte. Soo un 8,6% accuserebbe gli imprenditori mentre l'11,6% si dice indeciso.

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