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Sondaggi politici, in Emilia-Romagna Bonaccini è avanti di due punti (al 46%). Borgonzoni al 44%

Secondo il sondaggista Alessandro Amadori In Emilia-Romagna, dove si vota il prossimo 26 gennaio, Bonaccini è avanti, con il 46% contro il 44% della senatrice leghista Borgonzoni. Il numero di indecisi è ancora elevato, pari al 25%. “Sarà determinante la campagna elettorale”, ha sottolineato Amadori.
A cura di Annalisa Cangemi
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Stefano Bonaccini, e la candidata di centrodestra, espressa dalla Lega, Lucia Borgonzoni. Il primo sarebbe in vantaggio di due punti sulla seconda.

Sono queste le stime elaborate dal sondaggista Alessandro Amadori per Affaritaliani.it. L'analisi è stata effettuata a seguito della votazione su Rousseau, che ha sancito la presenza del Movimento 5 Stelle per la prossima tornata elettorale.

Secondo la rilevazione il presidente uscente della Regione ed esponente del Partito Democratico Bonaccini si attesta al 46% contro il 44% della senatrice leghista Borgonzoni. Il M5s ha appunto stabilito che correrà da solo: il suo candidato, che non è stato ancora stabilito, sarebbe al 7% il candidato dei 5 Stelle; altri sono al 3%.

Il leader pentastellato ha incontrato nei giorni scorsi il deputato Paolo Parentela – coordinatore dei Cinque stelle in Calabria, che ha lasciato la propria carica – il consigliere regionale Andrea Bertani e il senatore Gabriele Lanzi, rispettivamente, i coordinatori di Calabria ed Emilia-Romagna. Ma se per la Calabria, in queste ore, è spuntato il nome di Francesco Aiello, attualmente docente di Politica Economica presso l'Università della Calabria, che dpvrebbe essere il candidato designato per la Regione del Sud, per l'Emilia-Romagna, sembra che la partita sia ancora aperta.

La quota di indecisi è ancora elevata, e pari al 25%. "Sarà determinante la campagna elettorale", ha sottolineato Amadori.

La sensazione è che a essere forte non sia tanto il Pd quanto proprio Bonaccini, che si è conquistato durante il suo mandato la fiducia dei cittadini. Per Matteo Salvini non sarà semplice scalfire il consenso del candidato del Pd: dovrà spostarsi su temi nazionali per poter dare una spallata ai suoi avversari.

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