Sondaggi politici: il PD di Renzi fa peggio di quello di Bersani, vola il centrodestra
È una rilevazione Index Research per la trasmissione di La7 Piazzapulita a consentirci di fare il punto sulle dinamiche del consenso elettorale in un momento particolarmente delicato per la politica italiana. A poche settimane dal voto per l’Assemblea Regionale Siciliana e nel pieno della discussione della legge elettorale, infatti, sono in molti a chiedersi come stiano cambiando gli orientamenti degli italiani, che fra pochi mesi saranno chiamati a rinnovare il Parlamento.
Stando ai dati diffusi, dunque, emerge la flessione continua del Partito Democratico, che precipiterebbe al 25,5%, praticamente sui livelli raggiunti nel 2013, quando a guidare la coalizione era Pierluigi Bersani, che ottenne circa il 25,6% alla Camera (contando il voto degli italiani all'Estero) e il 27,8% al Senato. Pesa solo relativamente la scissione interna, considerando che proprio il nuovo soggetto politico animato, tra gli altri, da Bersani è al 2,8%, seguito poi da Sinistra Italiana, al 2,2%. Marginale, invece, l’apporto che potrebbe dare il partito di Alfano: Alternativa Popolare è stimata al 2% dei voti.
Cala anche il MoVimento 5 Stelle, che pure diventerebbe il primo partito con il 26,2% dei consensi, ma lontano dalla soglia del 30 percento, obiettivo dichiarato in casa grillina. Bene invece il centrodestra, che se si presentasse unito alle elezioni potrebbe contare su un ampio margine di vantaggio: la Lega Nord è stimata al 14,6%, Forza Italia al 14,2% e Fratelli d’Italia al 5,4%, per un totale che sfiorerebbe il 35% dei voti complessivi.
Resta ancora ampia la fetta di indecisi (oltre il 17%) e di persone intenzionate a non andare a votare: l'astensione stimata è del 37,3%, una delle più alte della storia delle consultazioni politiche italiane.