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Sondaggi politici: il caso Guidi costa caro al Pd, sale ancora il M5S

Secondo una rilevazione Ipr Marketing per il Tg3 il Partito Democratico scenderebbe di un punto percentuale, attestandosi al 30 percento. Risale al 26,5% il M5S.
A cura di Redazione
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È una rilevazione dell’istituto Ipr marketing, effettuata per il telegiornale di Rai Tre, a consentirci di fare il punto sulle oscillazioni del consenso elettorale in relazione ai fatti della politica italiana. Come prevedibile, il caso che ha portato alle dimissioni del ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi, unitamente con la diatriba interna al partito, costano caro al PD, che lascia sul terreno un punto percentuale, e direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il cui gradimento cala di due punti percentuali rispetto alla rilevazione del mese precedente.

Nello specifico, le intenzioni di voto mostrano come il PD si attesti al 30% dei consensi, tallonato dal Movimento 5 Stelle, ora al 26,5% e in crescita di un punto e mezzo rispetto alla rilevazione precedente. Calano sia la Lega Nord (al 14,5% dei consensi, in calo di mezzo punto) che Forza Italia (al 10% e sotto di un altro punto percentuale), mentre conferma il suo ottimo momento Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, che si colloca al 5,5%, dunque ampiamente sopra la soglia di sbarramento per l’ingresso in Parlamento con la nuova legge elettorale. Ben al di sopra del limite del 3% anche Sinistra Italiana – Sel, che cresce di un punto e arriva al 4%, mentre NCD – AP è stabile al 3%.

Interessante anche il dato riferito a un ipotetico ballottaggio fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle: in quel caso la spunterebbero i grillini, seppur di misura, con il 51% dei consensi.

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