Sondaggi politici, il campo largo con le opposizioni batterebbe il centrodestra alle elezioni
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Le opposizioni, unite, vincerebbero le elezioni politiche. Lo rivela l'ultimo sondaggio di Antonio Noto, pubblicato oggi su Repubblica. La vetta delle intenzioni di voto, secondo l'istituto demoscopico, è sempre di Fratelli d'Italia, ma per la prima volta da molti mesi a questa parte si torna a parlare del progetto mai nato di campo largo con tutte le opposizioni di centrosinistra. Per una ragione molto semplice: secondo il sondaggio, se si votasse oggi vincerebbe le elezioni. Resta ovviamente un obiettivo irrealizzabile, anche perché le forze politiche hanno dimostrato a più riprese di non essere capaci di alleanze strutturali se non quelle funzionali a un risultato a breve termine (a differenza del centrodestra).
Pd, 5 Stelle, Azione, Italia Viva, Verdi e Sinistra e +Europa possono battere il centrodestra
Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni resta il primo partito nelle intenzioni di voto, secondo Antonio Noto, con il 28,5% delle preferenze. A seguire c'è il Partito Democratico di Elly Schlein, che invece non va oltre il 20,0%. Terzo il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, con il 16,0%. A pari merito ci sono gli altri due principali partiti del centrodestra: la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia guidata da Antonio Tajani, entrambe all'8,0%.
Azione di Carlo Calenda si ferma al 4,0%, seguita dall'alleanza Verdi e Sinistra al 3,0%. Italia Viva di Matteo Renzi vale il 2,5%, mentre +Europa e Noi Moderati chiudono il sondaggio entrambi all'1,5%.
Con un esercizio puramente aritmetico, possiamo sommare le intenzioni di voto dei singoli partiti, scoprendo che il centrodestra attualmente al governo ha il 46% delle preferenze. Se esistesse una coalizione di centrosinistra con Pd, Movimento 5 Stelle, Azione, Verdi e Sinistra, Italia Viva e +Europa, però, alle elezioni raccoglierebbe il 47%. Un punto tondo in più.
Il gradimento dei ministri del governo Meloni: disastro Santanchè, cala anche Roccella
Nello stesso sondaggio politico, è stato chiesto agli italiani cosa pensino dei ministri del governo Meloni. La classifica della fiducia ha un dominatore indiscusso: Adolfo Urso, il titolare delle Imprese e del Made in Italy, che è in testa con il 44% e un punto in più rispetto a un mese fa. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è medaglia d'argento con il 43% del gradimento. Chiudono il podio in tre: il titolare dell'Interno, Matteo Piantedosi, quello della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, e quello del Mef, Giancarlo Giorgetti. Tutti al 40%.
Poi Crosetto al 38%, Musumeci al 37%, Fitto al 37%, Tajani al 35%, Salvini al 35%, Calderone al 33%, Roccella al 31% (in perdita di due punti), Ciriani al 30%, Locatelli al 30%, Nordio al 29% (anche lui, meno due punti). E ancora: Bernini al 26%, Valditara al 25%, Schillaci al 25%. Crolla in fondo alla classifica la ministra Santanchè, che perde otto punti in un mese e scivola al 24%. Poi Casellati al 24% (meno due), Pichetto Fratin al 24%, Zangrillo al 23%. Abodi e Calderoli chiudono a pari merito al 22%, entrambi in calo di due punti.