Sondaggi politici, gli italiani si fidano di Conte: “Non ci sono altre maggioranze in Parlamento”
Durante l'emergenza coronavirus i sondaggi politici hanno più volte sottolineato come si fosse rafforzata la fiducia dei cittadini nel governo di Giuseppe Conte. Ora un'indagine dell'Istituto Piepoli e Inrete afferma come quasi la metà degli italiani sia convinta che l'esecutivo giallo-rosso arrivi a fine legislatura. Il 49% degli intervistati, infatti, non solo ha dichiarato di avere ancora fiducia nel presidente Conte, ma crede anche che il governo da lui guidato rimarrà in carica fino al 2023. Anche un sondaggio Ipsos di alcuni giorni fa aveva riconfermato come fosse il presidente del Consiglio il leader politico più amato dagli italiani e come i consensi verso di lui fossero in costante aumento. Non solo: la fiducia verso l'intero governo risultava alta, con 58 punti e in crescita di 3 punti rispetto alle rilevazioni precedenti.
Ad ogni modo, il 56% sostiene che difficilmente una volta finita l'emergenza coronavirus si potrà trovare una nuova maggioranza: "Per gli italiani in questo Parlamento è difficile trovare un'altra maggioranza e ne sono convinti anche gli elettori di centrodestra che, in caso di crisi, puntano al ritorno al voto". Non ci sarebbero quindi altre intese possibili in Parlamento, secondo gli italiani. Se il governo dovesse cadere, si tornerà alle urne. Un'ipotesi sostenuta specialmente dagli elettori dell'opposizione.
Il sondaggio ha anche indagato le opinioni degli italiani in merito all'emergenza coronavirus. "L'emergenza sanitaria ha dominato il sentimento dell'opinione pubblica nella prima metà del 2020. La fiducia nel presidente del Consiglio è ancora molto alta, ma i primi segnali deboli lasciano intravedere un crescente timore sui primi effetti della crisi economica", scrive l'istituto Piepoli. Una preoccupazione che per molte persone è stata accentuata dalle riaperture. Un sondaggio di Euromedia Research della scorsa settimana, infatti, sottolineava come la situazione economica fosse peggiorata con la fine del lockdown per il 27,4% dei cittadini, contro il 3,5% che riteneva fosse invece migliorata.