Sondaggi politici, Giorgia Meloni in lieve calo, fiducia nella premier scende al 43,8%
Il largo consenso di cui ha goduto fino ad ora la presidente del Consiglio Giorgia Meloni inizia a scricchiolare. È possibile che questa leggera flessione dipenda dal malcontento per il caro carburanti, aggravato dalla mancata conferma da parte dell'esecutivo dei tagli sulle accise.
Le ultime analisi, secondo l'ultimo sondaggio di Termometro politico, realizzato tra il 17 e il 19 gennaio, ci dicono che il lungo periodo di idillio tra italiani e Meloni abbiamo iniziato una fase calante, con l'indice di fiducia della premier ora al 43,8%.
Per quanto riguarda in generale le percentuali dei partiti, le intenzioni di voto registrate dall'ultima rilevazione danno in crescita Fdi al 29,1%. In calo le quotazioni del M5S al 17,3%, mentre il Pd arresta la sua caduta al 16,4%. In flessione la Lega all'8,4%, tallonata da Azione/Italia Viva che avanza all'8,1%, così come Forza Italia al 7,2%.
Sinistra Italiana/Verdi scende al 3%, seguono +Europa al 2,6%, Italexit al 2,3%, Unione Popolare all'1,6% e Italia Sovrana all'1,5%.
Cosa pensano gli italiani della cattura di Matteo Messina Denaro
Il 51% degli italiani ritiene che la cattura del boss Messina Denaro sia stata una vittoria per lo Stato. Di diverso avviso il 26,8% secondo cui si tratta solo della cattura di un latitante malato e alla fine della carriera. C'è anche un 20,3% che ipotizza che la cattura sia stata concordata con Cosa Nostra.
È giusto informare sui pericoli dell'alcol nelle etichette?
Poco più di un italiano su due considera giusto mettere un'etichetta che informi sui pericolo dell'alcol sulle bottiglie di vino, birra e superalcolici, come è stato deciso in Irlanda. Tra questi il 25,8% ritiene l'alcol dannoso quanto il fumo, mentre il 24,5% metterebbe l'etichetta solo sui superalcolici. Contrario il 47,9%: il 22,7% pensa che l'abuso possa essere combattuto con l'educazione, mentre il 25,2% teme che l'etichetta possa danneggiare tutta la nostra industria vinicola e agroalimentare.
Un altro sistema di etichettatura, il cosiddetto Nutriscore, che valuta i cibi in base al loro impatto sulla salute, trova il favore della maggioranza degli intervistati. Il 35% lo vorrebbe obbligatorio mentre il 20%, pur approvandolo crede che non debba essere obbligatorio lasciando la scelta alle imprese. Il 28% boccia l'idea perché danneggerebbe l'industria agro-alimentare italiana e i nostri prodotti tipici; e un ulteriore 12,8% si dice contrario in quanto, a suo dire, non vi possono essere certezze assolute sul reale beneficio o sulla dannosità dei vari cibi in commercio.
Come è vista la proposta di introdurre il limite di 30km in città
Sulla possibile introduzione nelle maggiori città del limite di 30km all'ora sono più i contrari che i favorevoli. Tra chi dice no, il 27,1% obietta che i limiti attuali vadano già bene, mentre il 23,7% ritiene che si stia esagerando. Il 33% è d'accordo ma solo se introdotto nelle vie più residenziali e non in quelle a maggiore scorrimento mentre il 14,5% sposa l'idea totalmente.