Sondaggi politici, Fratelli d’Italia perde mezzo punto ma resta primo: il M5s raggiunge il 12%
Fratelli d'Italia perde mezzo punto e torna sotto la soglia del 30%. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio realizzato dall'Istituto Piepoli che mostra un quadro piuttosto stabile nella classifica dei consensi, che da oramai due anni a questa parte vede il partito di Giorgia Meloni stabilmente primo.
È difficile credere che il segno negativo riportato questa settimana da FdI possa in qualche modo influenzare gli animi della premier e dei suoi fedelissimi, dal momento che il partito si posiziona ben distante sia dai suoi avversari che dai partner di coalizione. Un primato che appare ormai consolidato e che non sembra esser stato scalfito dalle polemiche politiche e dagli scandali, a partire dal caso che ha portato alle dimissioni del ministro meloniano, Gennaro Sangiuliano.
Tra le altre forze di centrodestra, gli equilibri sono pressoché gli stessi, con il testa a testa tra Lega e Forza Italia che vede ancora una volta, gli azzurri distaccarsi, di poco, dall'alleato. Il Carroccio, che lasciata Pontida alle spalle, ora guarda alla prossima udienza del processo Open Arms in cui è coinvolto il leader Matteo Salvini, guadagna un punto percentuale e sale all'8%. Un segno più che non è sufficiente a superare gli azzurri, i quali nonostante un -0,5% restano sopra, all'8,5%.
Anche nel centrosinistra non si registrano sostanziali variazioni nei rapporti di forza, così come si sono delineati, oramai tre mesi fa, alle europee, ovvero l'ultima tornata elettorale che ha coinvolto l'intera nazione. Il Partito democratico infatti, continua a mantenersi sopra quota 20%, precisamente al 22%, e al momento mantiene lo status di primo partito tra le forze d'opposizione.
Interessante è il dato relativo al Movimento 5 Stelle, che negli ultimi mesi ha cominciato una lenta risalita fino a raggiungere il 12%. Una rimonta che se dovesse proseguire potrebbe offrire al M5s uno strumento su cui puntare per rivendicare maggiori poteri decisionali all'interno del campo largo, soprattutto in vista della partita per le Regionali, dove peraltro i pentastellati hanno già mostrato una linea dura (com'è accaduto in Liguria).
I risultati delle prossime elezioni in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria saranno utili anche per capire l'evoluzione nei consensi di forze come Alleanza Verdi-Sinistra, che dopo l'exploit europeo, pare ormai aver abbandonato il gruppo dei partiti più piccoli, restando stabilmente al 6%.
Tra i partiti di centro invece, le differenze sono minime. Nessuna variazione per +Europa, data al 2%, né per Italia Viva, al 2,5%. Azione invece, mostra un calo dello 0,5%, che la fa scendere così al 2,5%. Infine, all1,5% si piazzano Sud chiama Nord di Cateno De Luca e Pace, Terra e Dignità di Michele Santoro.