Sondaggi politici, Fratelli d’Italia e PD vicinissimi, continua a scendere la Lega
Se si votasse oggi Fratelli d'Italia sarebbe il primo partito italiano. A dirlo è l'ultimo sondaggio realizzato da Swg per il Tg La7, che certifica il nuovo sorpasso della formazione di Giorgia Meloni sul Partito Democratico. Il partito di destra guadagna infatti lo 0,2% in una settimana e passa al 21,5%. Anche i dem crescono, dello 0,1% rispetto a 7 giorni fa, ma si fermano al 21,2%. Al terzo posto la Lega, ancora in calo dello 0,2%. Oggi il partito di Matteo Salvini totalizzerebbe il 17%, l'esatta metà di quanto ottenuto alle elezioni europee del 2019, quando arrivò al 34% dei consensi.
Male anche il Movimento 5 stelle, con il nuovo corso di Giuseppe Conte, fermato dal Tribunale di Napoli, che non sembra far risalire la china ai grillini. Oggi la formazione guidata dall'ex premier otterrebbe appena il 12,6% dei voti, scendendo dello 0,4% rispetto a una settimana fa. Al quinto posto, poi, Forza Italia all'8,1% (in aumento dello 0,5% sulla scorsa rilevazione). Subito dopo la federazione tra Azione e +Europa al 4,8% e Italia Viva al 2,3% (in calo dello 0,4%). Più in basso i Verdi al 2,2%, Sinistra Italiana al 2,1% e Italexit di Gianluigi Paragone al 2%. Tutte le altre liste totalizzano assieme il 3,8%.
Nella Supermedia YouTrend dei sondaggi realizzata per Agi, invece, questa settimana il PD è in testa col 21,6%, salendo di oltre mezzo punto percentuale rispetto a 15 giorni fa. Un gradino più in basso Fratelli d'Italia, al 20,2% (in calo dello 0,2%). Al terzo posto, invece, la Lega al 17,3%, seguita dal Movimento 5 stelle al 13,9% (-0,4%). Ci sono poi Forza Italia all'8,5% e la federazione tra Azione e +Europa al 4,4% (entrambi in rialzo dello 0,2%). Tutte le altre liste sono sotto il 3%.
Italiani convinti che serve un esercito europeo
Nel sondaggio di Swg si chiede poi agli intervistati se, alla luce della guerra in Ucraina, pensano sia necessario un esercito europeo. Per il 57% degli italiani la risposta è "sì", mentre il 27% non è convinto, con un 16% che si astiene.
Nelle eventuali trattative con la Russia, poi, secondo il 65% degli intervistati sarebbe preferibile che l'Unione Europea agisse in modo unitario, in rappresentanza di tutti gli Stati membri. Per il 16%, invece, sarebbe meglio che ciascuno Stato dell'Unione agisse in modo indipendente, ma confrontandosi con le altre nazioni. E ancora: l'8% sceglie che ciascuno Stato agisca per proprio conto, in base ai propri obiettivi. Infine un 11% si dice indeciso.