Sondaggi politici, Fdi in lieve crescita ma cala la fiducia nella premier Meloni
Le intenzioni di voto riportare nel sondaggio settimanale di Termometro politico, realizzato tra il 14 e il 16 maggio 2024 e pubblicato lo scorso 17 maggio, c'è una novità, ovvero l'ingresso, con lo 0,7%, Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi.
Poche le variazioni per le grandi forze politiche. Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni risulta in lieve crescita, al 27,2%, con n recupero dello 0,2%; il Pd è sempre il secondo partito italiano, al 19,6%; mentre il Movimento Cinque Stelle è dato in calo: torna sotto i 16 punti e si ferma a 15,9% (-0,3%). Anche Forza Italia con Noi Moderati perde slancio (-0,2%), e arriva all'8,4%; invece la Lega di Salvini rimane stabile all’8,8%. Nessuno scossone per Stati Uniti d’Europa, al 4,9%. Variazioni minime per Azione di Carlo Calenda (-0,1%) e Alleanza Verdi Sinistra (+0,1%), rispettivamente al 3,9% e 3,8%.
Per quanto riguarda la fiducia nella premier Meloni, non ci sono buone notizie per il governo: la presidente del Consiglio perde un altro mezzo punto di consenso e passa dal 38,7% al 38,1% (dato aggregato di molta + abbastanza fiducia). Dall’altra parte, più del 60% degli italiani danno poca (11,4%) o zero fiducia (50,1%) alla leader di Fratelli d’Italia.
Italiani divisi sul finanziamento pubblico ai partiti
Cosa pensano gli italiani di un'eventuale reintroduzione del finanziamento pubblico ai partiti? Secondo la risposta più frequente, data dal 30,9%, le attuali forme di finanziamento sono adeguate. Segue, invece, una risposta di carattere opposto, con il 28,7% che considera giusto reintrodurlo in quanto "l’abolizione del finanziamento pubblico è stata una mossa populista che ha favorito i partiti con sostenitori più ricchi e lo scambio di favori".
Sulla scorta di questa risposta, c'è quasi un 20% degli intervistati che sostiene che l’attuale sistema di finanziamento non frena la corruzione, ma che pensa che il finanziamento pubblico dovrebbe comunque essere inferiore rispetto a quello visto ed elargito durante tutta la Prima Repubblica. Infine, il 15,7% sostiene che non solo non vada reintrodotta alcuna forma di finanziamento pubblico, ma che vada eliminato anche il rimborso post-elettorale e il 2×1000. Nel complesso, chi vuole un ritorno al finanziamento pubblico è in leggera maggioranza, ma l'elettorato è spaccato in due.
Cosa pensano gli italiani della leva obbligatoria
Il tema della reintroduzione della leva obbligatoria è stato rilanciato da poco dalla Lega. L'opinione degli italiani sembra essere sfavorevole, con quasi il 60% di contrari. Per un 34,8% la difesa dovrebbe essere gestita solo da professionisti, ma la stessa percentuale si ritiene a favore di un servizio civile formativo e obbligatorio per i giovani. Per una persona su quattro (25,1%) si tratterebbe solo di un anno sprecato, che i giovani dovrebbero poter sfruttare come meglio credono.
Dall’altra parte, si trova il pieno favore del 17,9% del campione, sia per il valore educativo sia per i potenziali impegni geopolitici. Un 20,5% pensa sia una buona idea, ma sottolinea che i soldati di leva dovrebbero comunque essere adoperati solo per la difesa del Paese e non per missioni all’estero.