Sondaggi politici, crescono Fratelli d’Italia e Forza Italia, in flessione il M5s
Il nuovo sondaggio settimanale realizzato da Termometro politico, effettuato tra l'11 e il 13 aprile, dimostra che la luna di miele di Giorgia Meloni con gli italiani non si è ancora conclusa. La fiducia nella premier torna a crescere, al 43,1%. Tra gli intervistati di questa settimana il 24,7% dichiara di avere molta fiducia in Meloni, mentre il 18,4% dice di averne "abbastanza".
Il quadro generale delle liste non denuncia particolari scossoni: Fdi risulta in crescita di due decimi, al 29,6%. il Pd di Schlein è stabile al 18,4% mentre il M5S di Giuseppe Conte cede tre decimi attestandosi al 16,4%. La Lega di Salvini è bloccata all'8,9% mentre Forza Italia, al centro dei riflettori dopo il ricovero del leader Silvio Berlusconi al San Raffaele oltre 10 giorni fa, sale al 7,7% scavalcando il Terzo Polo in flessione al 7,5%, dopo la fine del percorso verso il partito unico. Il fronte Azione-Iv è ormai spaccato, alla luce della rottura tra Renzi e Calenda e la decisione di andare separati alle prossime europee. Sotto al 3% tutte le altre forze politiche: +Europa è al 2,3%, così come Alleanza Verdi Sinistra; Italexit di Paragone al 2,2%.
Calo delle nascite, di chi è la colpa?
Per oltre sei italiani su dieci dietro al calo della natalità in Italia ci sono soprattutto motivi economici. Per il 24,4% invece le cause sono culturali con i giovani che prediligono altri progetti, e non vogliono creare una famiglia. Il 61,5% pensa che non vi sia abbastanza welfare e che la vita costi troppo. Per il 6,7% invece non sarebbe un fatto negativo, perché solo nei Paesi poveri si fanno tanti figli, e dunque il calo delle nascite sarebbe un fatto collaterale legato al benessere. Il 5,6% pensa invece che si fanno pochi figli per un cambiamento culturale: le donne tengono di più alla carriera e sono più emancipate.
I migranti sono un'emergenza?
Il 45,6% degli intervistati definisce un'emergenza "ignorata o quasi per troppo tempo" la situazione attuale degli sbarchi di migranti in Italia. Un ulteriore 10,2% non la considerava prima una grave emergenza "ma ora la sta diventando per l'aumento dell'immigrazione di clandestini che necessita di provvedimenti rapidi". C'è comunque una buona percentuale che non accoglie la tesi dell'emergenza quando si parla di immigrazione: il 33,5% la definisce piuttosto un "fenomeno che sarà sempre presente e che va governato, limitando l'immigrazione illegale" mentre il 9,8% la considera più un'emergenza "umanitaria".