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Sondaggi politici, quanti elettori vogliono davvero il campo largo

Unire Pd, Movimento 5 stelle, Azione, Italia viva e +Europa in un’unica alleanza oggi sembra un’impresa quasi impossibile. E anche i sondaggi politici lo dimostrano: mentre l’elettorato dem è in buona parte favorevole al campo largo, gli altri vedono di buon occhio solo un’alleanza diretta con il Pd, ma non il ‘campo largo’.
A cura di Luca Pons
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Il ‘campo largo' è l'alleanza politica che dovrebbe unire le opposizioni – dal Movimento 5 stelle al Pd, da Alleanza Verdi-Sinistra ai partiti di centro come Azione, Italia viva e +Europa. Nelle ultime settimane la discussione si è riaccesa e le divisioni interne restano, anche su temi di spessore come la politica estera. Stando ai sondaggi politici, il campo largo è un progetto che sta a cuore soprattutto agli elettori del Pd: non a caso la segretaria Elly Schlein è la figura che si sta spendendo di più per formare alleanze "senza veti", come ha ripetuto in più occasioni. Tra gli altri partiti, invece, un'alleanza con i dem è ben vista, ma l'idea di una coalizione unitaria trova poco successo.

L'elettorato del Partito democratico sarebbe favorevole per il 60% a formare le alleanze in questione: il 61% dice sì al M5s, il 61% ai tre partiti di centro citati, e il 59% al campo largo nel suo complesso. I numeri vengono dalla rilevazione di Demos, realizzata per Repubblica. E dimostrano che la ‘porta aperta' di Schlein ha il sostegno di gran parte del suo elettorato.

Non solo gli elettori dem sono quelli che vedono meglio una coalizione, ma la loro opinione sul tema è decisamente migliorata negli ultimi mesi. A febbraio di quest'anno l'alleanza con il M5s riscuoteva lo stesso successo (62% di sì), mentre erano molto meno popolari il campo largo (48%) e soprattutto l'alleanza esclusiva con +Europa-Azione-Italia viva (39%). Dunque, l'elettorato del Pd si è convinto di quanto affermato da Schlein, cioè che l'unico modo per creare un'alternativa credibile alla destra di governo sia unire le forze.

Lo stesso non si può dire per chi sostiene il Movimento 5 stelle. Complice forse anche il risultato deludente ottenuto alle elezioni europee (circa il 10% dei voti, contro il 17% del 2019), i sostenitori del M5s hanno in buona parte cambiato idea. A febbraio, il 60% di loro si diceva favorevole ad allearsi con il Pd, mentre oggi la percentuale è scesa al 48%. Sul campo largo, qualche mese fa era d'accordo il 40% degli elettori pentastellati, mentre oggi solo il 29%.

Restano scettici in generale, invece, coloro che votano Azione, Italia viva o +Europa. Se un'alleanza Pd-M5s è naturalmente vista con poco entusiasmo (la approverebbe il 27%), anche il campo largo non riscuote successo: solo il 31% dell'elettorato sarebbe favorevole. La storia è diversa se si parla di un'alleanza esclusiva tra i partiti di centro e il Pd. Qui sarebbe d'accordo il 57% degli elettori centristi.

Ma il problema resta lo stesso: manca il consenso per arrivare a un'alleanza comune. Un'alleanza che, peraltro, dovrebbe unire anche Alleanza Verdi-Sinistra: Avs è stato tenuto fuori dal sondaggio ma molto vicino ai dem, al punto che immaginare un campo largo che lo escluda non è possibile. Insomma, sia a livello di rapporti tra leader (considerando l'ostilità reciproca tra Carlo Calenda, Matteo Renzi e Giuseppe Conte) che sul piano dei sostenitori il campo largo sembra ancora lontano dal nascere. Resta da vedere se le elezioni regionali in autunno – in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria – porteranno dei successi e, magari, dell'entusiasmo agli elettori.

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