Sondaggi politici, balzo in avanti per Fdi di Meloni, il Pd gode di buona salute mentre il M5s va giù
Gli ultimi sondaggi riflettono la ventata di novità portata dalla neo segretaria Elly Schlein, che ha dato nuovo slancio al Partito Democratico, che proprio oggi ha ufficializzato la sua elezione all'Assemblea nazionale a Roma. Una buona notizia per i dem e una cattiva notizia per il M5s di Giuseppe Conte, che anche questa settimana è in difficoltà, e non riesce a recuperare il primo posto tra i partiti d'opposizione, ruolo che si era riuscito a ritagliarsi nelle ultime settimane.
Secondo il sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 7 e 9 marzo 2023, cresce leggermente al 44,5% la percentuale di italiani che ha fiducia nella premier Giorgia Meloni. Fratelli d'Italia fa registrare un balzo in avanti: cresce al 29,2%. Il Pd, in fase di recupero, raggiunge il 18%, mentre il M5S flette al 16,8%.
Per quanto riguarda le altre forze politiche, la Lega di Matteo Salvini avanza al 9,3%, Azione/Italia Viva cala al 7,6%, Forza Italia sale al 7,2%. Italexit al 2,4% è davanti a +Europa (2,3%) e Sinistra Italiana/Verdi (2,2%). Chiudono Democrazia Sovrana Popolare (1,6%) e Unione Popolare (1,3%).
Cosa pensano gli italiani dell'indagine sulla mancata zona rossa a Bergamo
Sull'indagine di Bergamo sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro nel marzo 2020 le opinioni degli italiani sono divergenti. Il 33,6% esclude colpevoli in quanto "nessuno, neanche all'estero, era preparato per una pandemia di questo genere"; per il 31,2% l'indagine "è doverosa e chi ha sbagliato allora deve pagare"; per un ulteriore 22,4% "è giusto accertare responsabilità" ma ritiene "siano stati commessi errori professionali e politici, non reati penali"; infine l'11% pur considerando quell'errore comprensibile, pensa che siano molto meno giustificabili gli abusi di potere perpetrati dopo per imporre eccessive restrizioni agli italiani.
Cosa pensano gli italiani della Mia (il nuovo Reddito di cittadinanza)
Il 43% degli intervistati è a favore della sostituzione del reddito di cittadinanza con la Mia (Misura di inclusione attiva) ritenendo giusto "distinguere tra occupabili e non e diminuire gli assegni, per incentivare la ricerca di lavoro". Un ulteriore 11% è d'accordo sulla distinzione tra occupabili e no, ma trova la diminuzione degli importi negativa e controproducente. Il 24,5% la considera un'operazione di facciata, mentre il 18,5% reputa negativo questo cambiamento che porterà "povertà e non accrescerà il numero degli occupati".