Sondaggi, plebiscito per Conte: 70% elettori del M5s lo vuole come nuovo leader pentastellato
Il Movimento 5 Stelle deve ripartire da Giuseppe Conte. Ne sono convinti gli elettori pentastellati, secondo cui deve essere affidata all’ex presidente del Consiglio la leadership del partito e non un a organo collegiale. Il sondaggio realizzato da Demos per Repubblica, e illustrato da Ilvo Diamanti, evidenzia l’unità del M5s sulla figura di Conte. La base del Movimento non vuole più un direttorio, un organo collegiale, ma preferisce un nuovo leader: a pensarla così sono sei elettori su 10. Il 37%, invece, privilegia l'ipotesi dell’istituzione di un organo collegiale formato da cinque componenti.
Il 70% degli elettori M5s vuole Conte leader
Secondo Diamanti la figura di Conte è riuscita a ricostruire, con la sua annunciata discesa in campo, un clima di fiducia intorno al partito. Tanto che oltre il 70% del campione si dice certo che Conte sia il miglior capo politico per il Movimento. I consensi per gli altri leader sono invece minimi: Luigi Di Maio è al 6%, addirittura Alessandro Di Battista, Vito Crimi e il garante Beppe Grillo si fermano al 3%. I 5 Stelle, quindi, diventano sempre più un partito personale nell’intenzione degli elettori, quasi un partito di Conte. Tanto che l’arrivo di Conte alla guida del Movimento ha fatto risalire i pentastellati nei sondaggi, in alcuni casi fino ad arrivare a essere il secondo partito.
Sondaggi, l'alleanza tra Pd e M5s
Altro tema è quello del rapporto tra Movimento 5 Stelle e Pd. Un terzo degli elettori pentastellati ritiene che sia giusto costruire un rapporto solido e stabile con il Pd in vista delle prossime elezioni, mentre il 40% preferisce un’alleanza senza vincoli. Gli elettori del Pd, invece, la pensano al contrario: il 40% vuole una coalizione, mentre il 30% preferisce un’intesa senza rinunciare ognuno alla propria autonomia. Fatto sta che circa il 70% degli elettori sia di una parte che dell’altra vuole un percorso comune per Pd e M5s, mantenendo sempre una certa autonomia e non arrivando a un partito unico.