Sondaggi, Nicola Zingaretti è ancora il candidato favorito per la segreteria del Pd
Si avvicina la resa dei conti nel Partito democratico. Le rilevazioni fatte da sondaggi-primarie-pd.it, riportano le preferenze degli utenti in rete verso i candidati in corsa per la segreteria del Pd. Quasi 40mila persone hanno indicato l'esponente Pd che vorrebbero alla guida del partito. Le primarie sono attese per il prossimo 3 marzo, ma attraverso questa piattaforma online è possibile farsi un'idea sull'orientamento del voto. Il sondaggio è stato lanciato da un gruppo di militanti del di Bologna, che sulla piattaforma si definiscono "delusi", ma non rassegnati "all'idea che un partito democratico come il Pd abbia perso la sua anima popolare. Le primarie, strumento democratico per antonomasia, stanno implodendo su un partito incapace di parlare al suo popolo. Non siamo un istituto di ricerca – dicono – ma vogliamo chiedere il vostro parere sulla scelta del nuovo segretario Pd".
Dai grafici emerge chiaramente che Nicola Zingaretti risulta al momento il candidato più convincente, per intraprendere un percorso nuovo per il Partito democratico: con il 39,05% Zingaretti ha raccolto finora 15238 preferenze in rete. La gara è condotta dal governatore del Lazio, ma si difende bene anche il segretario uscente, Maurizio Martina, che ha ottenuto il 33,43% dei voti, con 13046 preferenze. Molto staccato dai due risulta Francesco Boccia che ha raccolto il 16,84% dei consensi. Roberto Giachetti segue con il 6,11%. In fondo alla classifica troviamo Dario Corallo, il più giovane dei candidati, con il 2,56% e Maria Saladino, unica donna, che al momento si attesta al 2,00%.
Fino al 23 gennaio è in corso il voto dei circoli Pd, chiamati a scegliere i rappresentanti delle convenzioni provinciali che voteranno i candidati. Alle primarie del 3 marzo la sfida sarà solo tra i primi tre più votati, a patto che abbiano superato il 5%. Potrebbero essere ammessi anche altri candidati, qualora ottenessero il 15% nazionale, o almeno in 5 regioni. Se alle primarie nessuno dovesse raggiungere la maggioranza assoluta sarà poi l'assemblea nazionale a decidere.