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Sondaggi, la simulazione del voto: al Nord vince il centrodestra, equilibrio a Centro e Sud

Una simulazione di Reti e YouTrend sulla base degli ultimi sondaggi fa emergere come, al momento, nessuna coalizione possa conquistare la maggioranza dei seggi. Al Nord centrodestra nettamente in vantaggio, centrosinistra avanti nelle regioni rosse, M5s solo in Sardegna. La partita decisiva al Centro e al Sud, dove l’incertezza è maggiore.
A cura di Stefano Rizzuti
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Con l’avvicinarsi delle elezioni i sondaggi elettorali prendono in considerazione non solo il numero di voti che i partiti potrebbero ottenere ma anche la conquista dei seggi nella varie regioni italiane. La simulazione effettuata da Reti e YouTrend per il Corriere della Sera mette in mostra i possibili risultati nel territorio del voto proporzionale. Quello che emerge è che al Nord il voto degli italiani sembra essere abbastanza definito, con affermazioni nette del centrodestra in Lombardia, Piemonte e Veneto e primato certo per il centrosinistra in Emilia Romagna e Toscana. Al contrario, molto più equilibrio al Centro, al Sud e nelle Isole dove è difficile trovare una netta predominanza dell’una o dell’altra coalizione.

La simulazione è stata effettuata sulla base della media dei sondaggi di quattro istituti: Tecné, EMG, Ixè, SWG. Secondo le stime di YouTrend i collegi proporzionali verrebbero così suddivisi: 24 alla lista di sinistra ‘Liberi e uguali’, 21 a Fratelli d’Italia, 56 alla Lega, 64 a Forza Italia, 109 al Pd, 111 al M5s. Il centrodestra avrebbe in totale 141 seggi proporzionali.

Più complicato invece il discorso per quanto riguarda i collegi uninominali dove le incertezze sono molte di più. A fare la differenza saranno sicuramente i nomi dei candidati che ancora non sono conosciuti. YouTrend stima un numero minimo e un numero massimo di collegi che ogni schieramento politico potrebbe conquistare. Il centrosinistra rientra in un range tra i 46 e gli 81 seggi, per un valore stimato di 64. Il centrodestra oscilla tra i 96 e i 151, arrivando a 126. Il M5s tra i 21 e i 69, con una stima mediana di 42 seggi. Anche nella migliore delle ipotesi, comunque, neanche la coalizione più forte (per ora il centrodestra) potrebbe raggiungere la maggioranza con un massimo di 151 seggi. Sommandoli a quelli del proporzionale, rimarremmo sotto i 300 seggi alla Camera.

La sfida regione per regione

Dalla simulazione di Reti e YouTrend viene fuori un dato riguardante le possibilità di vittoria delle forze politiche in campo in ogni singola circoscrizione. Vengono considerate in forte vantaggio le coalizioni o i partiti che hanno un margine – in ogni singolo territorio – di almeno dieci punti percentuali secondo i sondaggi. Al Nord il centrodestra dimostra di essere nettamente in vantaggio in molti collegi tra Lombardia, Veneto e parte del Piemonte. Predominanza confermata anche in parte di Lazio e Campania. Il centrosinistra parte invece nettamente favorito nelle tradizionali regioni rosse: Emilia Romagna e Toscana. L’unica regione in cui il M5s sembra poter vincere più o meno ovunque (ma il margine è meno ampio) è la Sardegna.

Fonte: YouTrend per Il Corriere della Sera
Fonte: YouTrend per Il Corriere della Sera

In generale, il Nord sembra essere ad appannaggio del centrodestra, spesso anche con un ampio margine di vantaggio. La zona del centro-nord è invece favorevole al centrosinistra. Molto più equilibrio, invece, al Centro e al Sud. A parte una predominanza del centrodestra in alcune zone di Campania e Lazio, qui la partita sembra essere più aperta: tutte le zone vedono l’una o l’altra forza politica in vantaggio con margini minimi rispetto alle altre.

Il centrosinistra sembra leggermente avanti in Basilicata, il centrodestra in Puglia. In Calabria e Sicilia la partita è molto equilibrata, con l’isola che vede comunque un vantaggio del centrodestra in molti territori. La Sardegna, come detto, vede invece ottime previsioni, al momento, per il Movimento Cinque Stelle. Ma ad oggi è difficile capire se questi dati sono realistici, considerando quanto un candidato può spostare gli equilibri, soprattutto in alcune zone del paese. E anche l’arrivo della quarta lista, quella guidata da Pietro Grasso, può considerevolmente cambiare gli equilibri in alcune regioni.

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