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Sondaggi, il 70% degli italiani a favore di una tassa sui grandi patrimoni per ridurre le diseguaglianze

Secondo un’indagine condotta per Oxfam Italia dall’Istituto Demopolis, 7 italiani su 10 sarebbero favorevoli ad un’imposta europea sui grandi patrimoni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un'indagine condotta per Oxfam Italia dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione di 4.280 intervistati, e presentata questa mattina, racconta l'idea che gli italiani hanno delle disuguaglianze economiche e delle misure che servirebbero per contrastarle. Per la ricerca sono state raccolte le opinioni di 1925 cittadini del Nord, 983 del Centro e 1327 provenienti da Sud e Isole.

Nella percezione del 71% dei cittadini intervistati da Demopolis, negli ultimi 5 anni le disuguaglianze sono aumentate, e sono
di natura per lo più economica, ma anche di accesso ai servizi, soprattutto quelli sanitari. Per il 72%, la lotta ad evasione ed elusione fiscale potrebbe contribuire a ridurre le disuguaglianze oggi in Italia. Ma servirebbe anche – per il 61% – un sistema fiscale più equo: che sia progressivo e non faccia disparità fra contribuenti nelle stesse condizioni economiche.

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È il reddito, secondo l'83% degli italiani, il principale ambito in cui si manifestano le più forti disuguaglianze nel Paese. Con un dato in crescita esponenziale, inoltre, 7 intervistati su 10 segnalano che l’Italia è sempre più disuguale nell’accesso ai servizi sanitari: nella rilevazione condotta sul tema da Demopolis per Oxfam nel 2016, il dato si attestava al 54% (16 punti in meno rispetto ad oggi). La maggioranza assoluta ricorda anche quanto pesino i divari nelle opportunità di accesso al mondo del lavoro (55%) e nella disponibilità dei patrimoni in seno al tessuto sociale italiano (51%). Poco meno della metà del campione individua ambiti di disuguaglianza nella qualità dell'istruzione (46%) e nel risiedere in aree a differente tasso di sviluppo
(43%).

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Ma su cosa impattano questi grandi divari economici nella società? Secondo la maggior parte degli intervistati (86%), impattano negativamente sul futuro delle nuove generazioni e sulla coesione sociale. Per 8 su 10, le disuguaglianze compromettono la crescita economica (79%); per il 71% rappresentano una minaccia al buon funzionamento della democrazia.

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Cosa pensano gli italiani del sistema fiscale

Il sistema fiscale italiano, nella percezione dei cittadini, presenta diverse criticità: soprattutto lamentano la mancata adesione al dettato costituzionale. Secondo le analisi dell’Istituto Demopolis per Oxfam, gli orientamenti dell’opinione pubblica italiana sulle evoluzioni auspicabili per il sistema fiscale sono leggibili ma non unanimi, e non privi di distinguo.
Per migliorarne l’equità, il 63% degli intervistati incoraggia un riequilibrio dell'attuale tassazione, spostandola dal lavoro a redditi finanziari, profitti e grandi patrimoni. Ma un quarto del campione oggi auspica un calo generalizzato delle tasse, proprio per tutti.

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Nella percezione dell’opinione pubblica, si profila anche il tradimento da parte delle Istituzioni del dettato costituzionale. Solo per 1 cittadino su 5 (20%) è oggi rispettato l’art. 53 della Costituzione, in base al quale tutti dovrebbero essere chiamati a concorrere “alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” e secondo criteri di progressività, anche richiedendo un contributo maggiore al crescere della condizione economica. Per il 41% è rispettato solo in parte. Per oltre il terzo degli intervistati (37%), oggi non lo è affatto.

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Il sistema fiscale italiano non è considerato equo. Lo è poco o per niente, nelle valutazioni dell’85% della popolazione, perché non è effettivamente progressivo e fa disparità fra contribuenti nelle stesse condizioni economiche.

L'idea di una tassa europea sui grandi patrimoni

Quali sono le principali armi contro le diseguaglianze sociali? Secondo i risultati dell’indagine, per il 67% degli intervistati, oggi sarebbe preferibile aumentare il prelievo a carico dei più ricchi per garantire maggiori e migliori servizi pubblici. Ma un quinto dei rispondenti sarebbe a favore dell'ipotesi di pagare tutti meno tasse e avere meno servizi pubblici, oggi percepiti come incongrui, soprattutto nell’ambito delle prestazioni sanitarie e del welfare.
Che i ‘super ricchi' dovrebbero essere maggiormente chiamati a far fronte ai bisogni della collettività è convinzione della maggioranza assoluta degli italiani. Secondo 2 intervistati su 3, dovrebbero farlo in forma strutturale, attraverso una tassazione fortemente progressiva. Per il 16%, sarebbe sufficiente incentivare libere donazioni per attività filantropiche e di pubblica utilità.

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In questo scenario oggi 7 italiani su 10 intervistati da Demopolis per Oxfam, sarebbero favorevoli ad un'imposta europea sui grandi patrimoni. In Italia si applicherebbe ad appena lo 0,1% più ricco della popolazione e potrebbe generare risorse utili per finanziare i crescenti bisogni sociali della popolazione e contenere le disuguaglianze.
Si tratta di un auspicio che attraversa trasversalmente le anime dell’opinione pubblica nazionale e che risulta minoritari (seppur prossimo al 50%) esclusivamente nei segmenti di elettorato ascrivibili alla maggioranza di governo, mentre supera il 70% dei consensi anche nella componente degli italiani che si dichiarano astensionisti. Anche nell'elettorato di Fdi, Lega e Forza Italia quindi ci sono persone favorevoli a un'imposta europea sui grandi patrimoni.

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Secondo il 68% degli intervistati tassare i grandi patrimoni potrebbe offrire risorse aggiuntive vitali per finanziare politiche a sostegno della scuola, della sanità, dell’inclusione sociale e di una giusta transizione ecologica. Per il 56% si tratterebbe anche di rendere più equo il sistema fiscale italiano: di contenerne le storture. Ma una convinzione attraversa la metà del campione
analizzato, delineando, in modo preoccupante, quanto persistente sia nella popolazione la sfiducia nelle istituzioni: 1 italiano su 2 ritiene che la tassazione dei grandi patrimoni rischierebbe di essere inutile perché lo Stato è ineffciente e sprecherebbe le risorse.
Il 38% teme che tassare i grandi patrimoni sia un rischioso precedente che spianerebbe la strada per l’introduzione di un’imposta patrimoniale generalizzata che graverebbe sul ceto medio. Quasi metà della popolazione (47%) non condivide tale timore. Per 3 intervistati su 10, tassare i grandi patrimoni è un modo per demonizzare chi ha il merito di aver prodotto ricchezza.

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Per combattere le diseguaglianze per la maggior parte degli intervistati (il 72%), in testa alle politiche che più potrebbero dare un contributo, ci sono la lotta all'evasione ed elusione fiscale. Per circa 2 su 3, servirebbero politiche del lavoro che limitino il ricorso al precariato e assicurino condizioni di lavoro dignitose. Per il 63%, sono urgenti maggiori investimenti pubblici in sanità, istruzione e welfare. Ma servirebbe anche – per il 61% – un sistema fiscale più equo: che sia progressivo e non faccia disparità fra contribuenti nelle stesse condizioni economiche.

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