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Elezioni politiche 2018

Sondaggi: i giovani preferiscono M5S e LeU, i pensionati il PD e le casalinghe Forza Italia

Un recente sondaggio condotto da Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera analizza le dinamiche dei flussi elettorali: M5S trae la sua forza elettorale dal ceto medio impiegatizio e dal ceto esecutivo, il Pd dai pensionati, Forza Italia dalle casalinghe e pensionati e la Lega da ceto medio e operati. Liberi e Uguali, invece, ha forte consenso tra pensionati, impiegati e studenti nonché anche tra i ceti dirigenti.
A cura di Charlotte Matteini
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Tra poche settimane i cittadini italiani torneranno alle urne per eleggere i parlamentari della prossima legislatura. Sebbene sia ancora troppo presto per analizzare il reale consenso politico dei partiti, che andrà a formarsi e sedimentarsi a ridosso delle elezioni, è possibile però analizzare le fluttuazioni del voto e in particolare quelle relative ai vari segmenti demografici. Come evidenziato da un recente sondaggio diffuso dal Corriere della Sera, alle elezioni europee del 2014 "non fu tanto il risultato ottenuto dal Pd (40,8% dei voti), quanto l’eccezionale trasversalità del voto: il partito di Renzi si affermò in 105 province su 110 e tra tutti i segmenti sociali con due sole eccezioni, i lavoratori autonomi e gli elettori di età compresa tra 35 e 44 anni (tra i quali il M5S risultò il primo partito). I dem si imposero tra i più giovani come tra gli anziani, tra gli imprenditori come tra i disoccupati, tra i laureati come tra gli analfabeti, tra i cattolici come tra gli atei: l’ultimo voto espresso su scala nazionale, insomma, ancorché segnato da una elevata quota di astenuti (41,3%) fece registrare la trasformazione del Pd in partito pigliatutti", spiega Nando Pagnoncelli.

E ora? Nel 2018 lo scenario appare profondamente diverso, anche complice la serie di scissioni e nascite di nuovi partiti, ma soprattutto anche complice l'approvazione di una nuova legge elettorale che premia le coalizioni. Secondo quanto rilevato da Pagnoncelli, in questo periodo pre-elettorale "le donne sono nettamente più indecise e manifestano una maggiore disaffezione rispetto agli uomini (42% contro 27%), sono più inclini a votare per Forza Italia e meno per il M5s". Per quanto riguarda il segmento che raggruppa gli elettori più giovani, ovvero quelli che hanno tra i 18 e i 24 anni, Pagnoncelli evidenzia che numericamente sono pochi, circa l'8% dell'intero corpo elettorale, e che "non sembrano molto mobilitati (il 37,4% si dichiara indeciso o astensionista). Il voto per i due principali partiti (M5S e Pd) è sostanzialmente in linea con la media nazionale e sono più propensi a votare per Liberi e uguali, i partiti minori del centrosinistra e Lega".

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Per quanto riguarda l'elettorato tra i 25 e i 54 anni l’astensione scende, ma il Pd ottiene meno voti (tra il 15% e il 18,9%), al contrario dei pentastellati che risultano stabilmente sopra il 30%. "Tra gli elettori meno giovani (65 anni e oltre), il segmento più numeroso con il 26,4% del totale, indecisione ed astensione toccano il 39% e i partiti preferiti risultano Pd (36,1%) e FI (19,5%), mentre M5s e Lega raggiungono il valore più basso".

Se si guarda al livello di istruzione, le dinamiche appaiono molto simili a quelle del passato: i laureati si astengono di meno e propendono per un voto a sinistra e centrosinistra, le persone meno istruite (con licenza elementare o senza titoli di studio, pari a un elettore su 4) propendono per il Partito Democratico (30% dei consensi) e per il Movimento 5 Stelle (24%). In questo segmento, Forza Italia si attesta al 22,7%.

"Tra operai e lavoratori esecutivi il M5S ottiene il consenso più elevato superando il 40%, la Lega vanta un risultato superiore alla media sfiorando il 20%, mentre Pd e sinistra sono in sofferenza. I ceti dirigenti esprimono propensioni al voto abbastanza in linea con la media degli elettori con l’eccezione di Leu e dei partiti minori di centrosinistra (tra cui + Europa di Emma Bonino) che risultano più graditi, mentre il Pd pur confermandosi secondo partito ottiene meno consenso. I cedi medi (impiegati e insegnanti) propendono nettamente per il M5S come pure i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti): tra i primi FI è in difficoltà, tra i secondi la Lega ottiene un buon risultato. Tra le casalinghe il M5s è il primo partito, in linea con il dato complessivo, ma si distinguono in positivo Forza Italia (secondo) e Fratelli d’Italia (unico partito con una leader donna). Tra i pensionati Pd e FI sono decisamente sopra la media mentre M5s e Lega sotto. Gli studenti privilegiano Pd e Leu, mentre è più contenuto il consenso per FI e quello per Lega e M5S è in linea con la media generale".

Riassumendo, dunque, M5S trae la sua forza elettorale dal ceto medio impiegatizio e dal ceto esecutivo, il Pd dai pensionati, Forza Italia dalle casalinghe e pensionati e la Lega da ceto medio e operati. Liberi e Uguali, invece, ha forte consenso tra pensionati, impiegati e studenti nonché anche tra i ceti dirigenti. Per quanto riguarda le rilevazioni elettorali, al momento il M5S è in crescita al 29,3%, il Pd scende e tocca quota 22,7%, Forza Italia sale al 16,9% e la Lega è stabile al 13,7%. "Nella fase finale della campagna l’attenzione sarà rivolta prevalentemente all’elettorato più contendibile, rappresentato dall’«area grigia» dell’astensione (21,9%) e dell’indecisione (12,9%) che nell’insieme riguarda oltre un terzo dell’elettorato (34,8%), composto prevalentemente da donne, da elettori meno giovani, poco scolarizzati, casalinghe e pensionati. Poco più della metà di costoro (51,9%) già si astenne nel 2013. Escludendo costoro, tra gli attuali indecisi il segmento più numeroso è di provenienza Pd (15,1%), seguito da centrodestra (12,3%) e M5s (10,3%)".

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