Sondaggi Emilia-Romagna, il Partito democratico è in testa: Bonaccini leader con più fiducia
Mancano più di due mesi all'apertura delle urne per le elezioni in Emilia-Romagna, ma i primi sondaggi forniscono già una fotografia sul panorama elettorale. L'indagine più recente è quella dell'Istituto Ixè, diffusa dalla trasmissione Cartabianca su Rai 3 durante il faccia a faccia tra i due candidati, Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni. L'attuale governatore dell'Emilia-Romagna sembra godere di un sostanziale vantaggio rispetto alla candidata leghista, anche se su di lui potrebbe pesare il voto per le liste dove il centro-destra sembra in leggero vantaggio.
I dati nel dettaglio mostrano che Bonaccini, esponente del Partito Democratico, gode di un forte fiducia nella sua Regione. L'indice di stima dei candidati calcolata dall'Istituto Ixè assegna 68 punti all'attuale governatore e 45 punti a Lucia Borgonzoni. Il 41% degli emiliani e dei romagnoli è convinto che Bonaccini vincerà le future elezioni, mentre il 26% degli abitanti della Regione è convinto che a prevalere sarà Lucia Borgonzoni. Il 13% crede che a vincere saranno altri candidati, mentre il 20% non si esprime.
Emilia-Romagna, l'intenzione di voto ai partiti
In testa ai sondaggi con il 34% delle preferenze c'è il Partito Democratico che guadagna tre punti rispetto Elezioni Europee. Non molto lontano la Lega, che registra il 30,9% delle preferenze, in calo di circa tre punti rispetto alle Europee. In terza posizione, ma molto distante dai primi due partiti, si trova Movimento Cinque Stelle che fa registrare 10,4% dei consensi. Subito dopo Fratelli d'Italia al 6%, seguito da Forza Italia al 5,1%.
L'orientamento di voto alle liste
L'istituto di ricerche Ixè ha anche valutato le intenzioni di voto rispetto alle liste politiche che si andranno a formare nella Regione. In questo caso gli scenari cambiano parzialmente e dipendono anche dalle future decisioni del M5S. Non è certo infatti, se il Movimento si presenterà all'appuntamento elettorale. Secondo il sondaggio, il totale delle liste di centrodestra otterrebbe il 33,1% dei consensi nel caso il M5S si presentasse con un candidato alle elezioni e il 34% nel caso il Movimento non ci fosse. Le liste di centrosinistra registrerebbero invece il 31,1% nel primo scenario e il 33,7% nel secondo. Per liste di sinistra i consensi degli elettori sarebbero al 3,3% nel primo caso e al 4,4% nel secondo. Dai dati risulta evidente che l'eventuale mancanza del M5S alla sfida elettorale favorirebbe principalmente i partiti dell'area a sinistra, mentre la lista di centrodestra registrerebbe minori oscillazioni.