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Sondaggi elettorali, un partito di Matteo Renzi vale meno del 5%

Antonio Noto, direttore di Noto sondaggi, fa il quadro della situazione in queste settimane di crisi di governo e sottolinea quanto potrebbero valere sia un partito guidato da Matteo Renzi che uno guidato dall’attuale presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Noto fa anche il punto su un eventuale accordo tra M5s e Pd e sull’ipotesi di voto anticipato.
A cura di Stefano Rizzuti
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In un periodo in cui i sondaggi latitano, come è normale che sia nelle settimane centrali di agosto, per avere il polso della situazione in piena crisi di governo ci si deve attenere alle interviste rilasciate dai direttori degli istituti di rilevazione italiani. In particolare, il direttore di Noto sondaggi, Antonio Noto, parla al Quotidiano nazionale e fa il punto della situazione, a partire dal valore di un eventuale partito di Matteo Renzi e di un eventuale partito di Giuseppe Conte.

Il partito di Renzi nei sondaggi

Partiamo dal senatore del Pd ed ex presidente del Consiglio: Noto spiega che un sondaggio realizzato prima delle europee aveva calcolato il partito di Renzi intorno al 5% dei consensi. Ma oggi “il contesto è diverso: non si tratterebbe più di un nuovo soggetto politico, ma di una scissione dei gruppi parlamentari del Pd e, quindi, potrebbe valere anche meno”. Il partito di Renzi, quindi, non riuscirebbe a raccogliere neanche il 5% dei voti, secondo Noto.

Sondaggi, quanto varrebbe un partito di Conte

Diverso il discorso per un partito di Giuseppe Conte. Una lista guidata dal presidente del Consiglio era stata stimata, di recente, intorno al 12%. Una cifra che “non darebbe alcun valore aggiunto se il partito del premier si alleasse col Movimento 5 Stelle”. Diverso il discorso in caso di alleanza con il centrosinistra: “In questo caso, in uno scenario di fantapolitica, Pd e Conte potrebbero arrivare a circa il 33%”.

Il voto anticipato

Noto sottolinea che la percentuale di elettori che vuole il voto anticipato è aumentata negli ultimi mesi: “Dopo le europee il 37% degli italiani era favorevole alle elezioni, a fine luglio la percentuale è salita al 55%. Oggi stiamo che sia più alta”. Al contrario, scende il gradimento dell’attuale governo: “Il governo Conte aveva un livello di fiducia significativo, intorno al 43-44%. Poi le liti continue hanno schifato gli italiani. Diciamo che gli scontri interni alla maggioranza di giugno-luglio hanno minato la credibilità dell’esecutivo”.

Sondaggi, i consensi di un governo Pd-M5s

Il direttore di Noto sondaggi si sofferma anche su un altro aspetto, quello riguardante un eventuale accordo di governo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Secondo Antonio Noto gli italiani non avrebbero “fiducia in un patto tra due partiti così diversi”. “Stando a quanto risultava dalle analisi di luglio – sottolinea – gli elettori dem e grillini non erano favorevoli a questa nuovo asse. Il timore, diffuso, è che si ripropongano gli stessi schemi dell’alleanza gialloverde, tra insulti e litigi. Gli italiani concepirebbero di più un’alleanza tra partiti meno distanti: o di centrodestra o di centrosinistra”.

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