Sondaggi elettorali, si riduce la forbice tra Lega e Pd: i dem recuperano il 3% in un mese
Le elezioni regionali in Emilia-Romagna hanno indubbiamente giovato al Pd anche a livello nazionale, con i dem che mostrano nei sondaggi una risalita e un conseguente riavvicinamento alla Lega. Le distanze restano, comunque, marcate e il Carroccio ha ancora quasi dieci punti percentuali di vantaggio sul partito guidato da Nicola Zingaretti. Il sondaggio effettuato da Tecnè per Quarta Repubblica, trasmissione in onda il lunedì sera su Rete4, evidenzia importanti differenze rispetto alle rilevazioni di un mese fa, con un altro importante dato: Fratelli d’Italia ha quasi agganciato il Movimento 5 Stelle, ormai in caduta libera.
Si riduce il distacco tra Lega e Pd nei sondaggi
Il distacco tra Lega e Pd si è ridotto di quasi tre punti in un mese, con un evidente cambio di passo soprattutto dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna. Rispetto alla metà di gennaio la Lega ha perso poco più di un punto, attestandosi ora al 30,4%. Al contrario il Pd ha guadagnato un punto e mezzo percentuale e ora sta ben al di sopra del 20%, con un dato al 20,8%.
Sondaggi, crolla il M5s: quasi raggiunto da Fdi
Crolla, invece, il Movimento 5 Stelle. Più del 2% perso in un mese e dato che scende abbondantemente al di sotto del 15%: ora i pentastellati non vanno oltre il 13,4%. E Fratelli d’Italia si riavvicina, arrivando ora a meno di un punto di distanza. Il partito di Giorgia Meloni recupera i voti persi dalla Lega e guadagna due punti percentuali: ora si attesta al 12,5%. Perde ancora voti Forza Italia, che scende dello 0,8% ed è registrata al 7,2%.
In leggera crescita troviamo Italia Viva (+0,2%), ma il partito di Matteo Renzi non va oltre il 3,9%. Tutte le altre liste restano invece al di sotto della soglia di sbarramento (con la legge attualmente in vigore, che sembra però destinata a essere modificata) del 3%: la Sinistra è al 2,6%, Azione al 2,4%, mentre +Europa è all’1,9% e i Verdi all’1,8%. L’affluenza, secondo le stime di Tecnè, sarebbe al 58,7%, mentre gli incerti e gli indecisi sono il 41,3% del campione.