Sondaggi elettorali, primi segnali di calo per la Lega: ma il centrodestra unito supera il 50%
Dopo il trionfo delle elezioni europee l’ascesa nei sondaggi della Lega non si è quasi mai arrestata. Il partito di Matteo Salvini ha continuato a guadagnare consensi avvicinandosi sempre più alla incredibile soglia del 40%. Ora, a un mese e mezzo di distanza dalle elezioni del 26 maggio, il Carroccio subisce una battuta d’arresto e perde qualche consenso nell’ultima settimana. Un calo che, comunque, non può in alcun modo preoccupare Salvini e i suoi che rimangono saldamente in testa nel sondaggio realizzato da Swg per La7. La rilevazione è stata diffusa durante il tg del lunedì sera e il dato viene raffrontato con quello del lunedì precedente.
La Lega scende rispetto al valore massimo raggiunto sette giorni prima, quando aveva toccato il 38%: ora è al 37,5%. Rimangono staccati, dietro, tutti gli altri partiti. Il Pd è in leggero aumento e passa dal 22,6% al 22,7% in una settimana. Cresce, ma di poco, anche il Movimento 5 Stelle: 17,4% contro il 17,2% del lunedì precedente. La rilevazione evidenzia come il mezzo punto percentuale perso dalla Lega venga invece assorbito all’interno dello stesso centrodestra, con Forza Italia e Fratelli d’Italia che registrano un leggero aumento. Il partito di Silvio Berlusconi passa dal 6,5% al 6,8%, mentre quello di Giorgia Meloni guadagna lo 0,2% e si attesta al 6,6%.
Nel complesso il centrodestra raggiunge la maggioranza assoluta: un’eventuale coalizione formata da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia otterrebbe – sommando i tre dati – il 50,9% dei voti. Passando poi agli altri partiti, nessun altro supera la soglia del 3%. In leggera crescita troviamo +Europa: dal 2,8% al 2,9%. In calo, invece, i Verdi: passano dal 2,7% al 2,4%. La Sinistra ottiene l’1,7%, con un leggero incremento dei consensi (+0,2%) rispetto alla settimana precedente. Tutte le altre liste, invece, raccolgono insieme il 2%. Nella rilevazione si sottolinea anche il dato delle persone che preferiscono non esprimersi: sono ben il 39% degli intervistati (la settimana precedente, però, erano il 40%).