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Sondaggi elettorali: PD al 32%, M5S al 27,5% (non c’è “l’effetto Quarto”)

Anche il sondaggio realizzato dall’istituto Piepoli conferma: stabile il consenso nei confronti del Movimento 5 Stelle. Bene la Lega Nord, al 15,5%.
A cura di Redazione
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Nella giornata di ieri il Senato della Repubblica ha respinto le mozioni di sfiducia nei confronti del Governo presentate dalle opposizioni con un’ampia maggioranza. L’esecutivo guidato da Matteo Renzi ha ottenuto oltre 170 voti in entrambe le votazioni, confermando di godere di discreti margini di manovra e di poter “tenere” anche nei prossimi mesi, soprattutto considerando il sostegno del gruppo dei verdiniani a Palazzo Madama.

Resta però molto interessante capire se la maggioranza di cui gode il Governo in Parlamento abbia qualche “corrispondenza” con i flussi di consenso all’interno dell’opinione pubblica. Una fotografia la offre la rilevazione dell’istituto Piepoli, che ha analizzato le intenzioni di voto degli italiani nel caso in cui si andasse alle urne nel più breve tempo possibile.

Dai dati diffusi in queste ore emerge come il Partito Democratico sia ancora saldamente in testa, con il 32 percento dei consensi, dato stabile rispetto alla rilevazione della scorsa settimana. Scende leggermente il consenso nei confronti del Movimento 5 Stelle, che si attesta comunque al 27,5% e mostra di risentire solo in minima parte del clamore mediatico suscitato dalla vicenda Quarto, con le dimissioni del primo Sindaco grillino della Campania. Bene la Lega Nord: il movimento di Matteo Salvini, alla vigilia dell’incontro con la leader del Front National Marine Le Pen, fa segnare un 15,5% e si mostra in ripresa dopo la leggera flessione delle ultime settimane. Sale dello 0,5% anche Forza Italia, che torna sopra la “soglia psicologica” del 10%; bene anche Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, al 4% e sopra la quota di sbarramento del 3% stabilita dall’Italicum.

Sinistra Italiana è accreditata di un 3,5%, mentre va segnalato il 2% del Nuovo Centro Destra, quota che non garantirebbe al movimento di Angelino Alfano l’ingresso in Parlamento.

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