Sondaggi elettorali, Lega scende sotto il 30% e il Pd si riavvicina: mai così poco distanti da 2018
La Lega è sotto il 30%, il Pd guadagna consensi e si riavvicina, superando la soglia del 20%. Fratelli d’Italia, invece, ha quasi raggiunto il Movimento 5 Stelle. Sono questi i dati che emergono dal sondaggio realizzato da Demos per Repubblica: una rilevazione bimestrale che va quindi confrontata con quella di dicembre 2019. La Lega è ancora in testa, ma ora ha meno di nove punti di vantaggio sul Pd: è il distacco minimo registrato a partire dal 2018, dopo le elezioni politiche in cui il Carroccio era ancora dietro i dem. Il partito di Matteo Salvini si attesta al 29,2%, contro il 29,5% di dicembre. Il Pd, invece, guadagna due punti percentuali e si attesta al 20,6%.
Sondaggi, Fdi riavvicina il Movimento 5 Stelle
Terzo posto per il Movimento 5 Stelle che perde però più di 3,5 punti percentuali in due mesi e si attesta al 14,4%. Si riavvicina Fratelli d’Italia, in crescita dell’1,8%, e ora al 13,1%. Pochi cambiamenti più indietro, con Forza Italia che perde lo 0,3% e fa registrare il 6,2%. Italia Viva, invece, cresce di poco meno di mezzo punto percentuale ed è al 3,9%. La Sinistra cresce dello 0,4% e arriva al 3,6%. Al 2,6% troviamo poi +Europa, in crescita di 0,2 punti percentuali. Gli altri partiti raccolgono, insieme, il 6,4%.
La fiducia dei leader nei sondaggi
Il leader che gode di più fiducia, secondo il sondaggio Demos per Repubblica, è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il 52% del gradimento degli elettori, contro il 50% di dicembre. Stabile il dato, ma guadagnando una posizione, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Terzo, in calo del 4% e al 44% di fiducia, il segretario della Lega, Matteo Salvini. Alla pari con lui troviamo Emma Bonino, in leggera crescita, così come aumenta la fiducia nel segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ora al 37%. Restando all’area dem, si attesta al 34% il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Più indietro il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al 31% e in calo di cinque punti percentuali. Scendendo ancora nella graduatoria troviamo Giovanni Toti al 30%, Silvio Berlusconi al 28%, Roberto Speranza al 26%, Carlo Calenda al 25%, Matteo Renzi al 24% e Alessandro Di Battista al 24%. Chiudono la classifica Vito Crimi al 16% e Beppe Grillo al 15%.