Sondaggi elettorali, Lega ancora in crescita (al 32,2%), i Cinque Stelle perdono quota
Secondo il nuovo sondaggio EMG Acqua, presentato oggi ad Agorà, su Raitre, se si votasse oggi la Lega sarebbe il primo partito, seguito dal Movimento 5 Stelle. Il sorpasso che era stato segnalato dalla rilevazione condotta da Swg per La7, lo scorso lunedì 29 aprile, con il Pd al 22,5% e il M5s al 21,8%, secondo Emg non si è verificata: in questo caso i dem si devono accontentare di un terzo posto. Il partito guidato da Nicola Zingaretti oggi dovrebbe accontentarsi del 21,9% delle preferenze. Non si registra dunque quel boom per i dem, che hanno avuto una risalita significativa nelle settimane successive alle primarie.
Il 32,2% degli intervistati ha infatti risposto che se si votasse oggi voterebbe per il partito guidato da Matteo Salvini, che è dato in crescita dello 0,9% rispetto alla settimana scorsa, mentre il 22,9% ha risposto che voterebbe per i Cinque Stelle, percentuale in discesa dello 0,2% rispetto alla rilevazione di una settimana fa. Le interviste si riferiscono alle giornate del 27 e del 28 aprile, quindi sono precedenti al ricovero in ospedale di Silvio Berlusconi, per cui non sappiamo ancora se gli elettori azzurri sono stati influenzati dal momento di difficoltà del leader. Forza Italia si attesta comunque al 10,1%, e Fratelli d'Italia al 5,1%. Il partito guidato da Benedetto Della Vedova, + Europa, arriverebbe al 3%, La Sinistra solo al 2,5%.
Il 43% degli elettori ha dato complessivamente un giudizio positivo sul governo. Negativo invece il giudizio per il 35% dell'elettorato. In particolare il giudizio positivo sale all'89% fra gli elettori del M5S e al 69% fra quelli della Lega. Consenso che emerge anche fra gli elettori di Forza Italia: il 55% esprime un giudizio positivo. L'11% degli elettori del Pd si esprimono positivamente su questo governo, mentre l'85% esprime un giudizio negativo.
L'elettorato è diviso sulle sorti del governo Conte: dopo le elezioni europee del 26 maggio solo il 48% ritiene che M5S e Lega continueranno a governare insieme. Per il 23% invece il governo si spaccherà e si tornerà al voto. Per il 22% degli intervistati Le ga e M5S si divideranno e si formerà un nuovo governo con una maggioranza diversa.
Sull'uscita dalla recessione dell'Italia, annunciata dall'Istat, il 35% degli intervistati pensa che sia merito del "sistema Paese". Per il 26% invece è merito della "congiuntura internazionale". Per il 9% è un successo del governo, mentre il 30% degli intervistati preferisce non rispondere.