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Sondaggi elettorali, la Lega in calo: perde l’1%, crolla il Pd ma resta davanti al M5s

La nascita di Italia Viva porta qualche variazione nei sondaggi, ma gli equilibri elettorali restano sostanzialmente invariati: la rilevazione realizzata da Noto per Porta a Porta conferma il primato della Lega (seppure in calo) così come il secondo posto del Pd (che perde, però, il 2,5% dei voti) e il terzo del Movimento 5 Stelle.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Lega perde voti, così come il Partito Democratico, i cui consensi vengono erosi dalla nascita di Italia Viva. Ma gli equilibri negli ultimi sondaggi rimangono sostanzialmente gli stessi delle scorse settimane, nonostante la scissione dem con la nascita del partito di Matteo Renzi. La rilevazione effettuata da Noto per Porta a Porta conferma il primato della Lega, nonostante un calo dell’1% rispetto al sondaggio precedente: ora il partito di Matteo Salvini si attesta al 33%. Al secondo posto resiste, nonostante un netto calo (del 2,5%) il Pd, ora al 20%. Rimane dietro, quindi, il Movimento 5 Stelle, che guadagna mezzo punto percentuale e si attesta al 19,5%.

A seguire troviamo due partiti del centrodestra. Fratelli d’Italia rimane su un dato superiore a quelle delle elezioni europee e che rappresenterebbe un record per il partito di Giorgia Meloni: Fdi è stabile al 7%. Torna a guadagnare qualcosa Forza Italia, che raggiunge il 6% (crescendo di mezzo punto percentuale). Si torna poi all’area di governo con Italia Viva che si attesta al 4,5%: per Noto è la prima volta che viene stimato il partito di Renzi, con un dato che gli consentirebbe di superare agevolmente la soglia di sbarramento.

Sempre nell’area di governo troviamo Liberi e Uguali al 2%, sostanzialmente stabile. Tra le opposizioni di centrosinistra, invece, troviamo +Europa all’1,5%, in calo di mezzo punto. Mentre chi perde più voti, probabilmente a causa della nascita di Italia Viva, è la lista Siamo europei di Carlo Calenda: un punto percentuale e mezzo in meno e consensi fermi all’1%. I Verdi, invece, sono stabili all’1,5%, così come – passando al centrodestra – Cambiamo di Giovanni Toti, sempre all’1,5%. Sommando i voti dei partiti che fanno riferimento all’area di centrodestra si raggiunge il 47,5%, con un calo di mezzo punto percentuale. Al contrario, invece, guadagna l’area di governo con la nascita del partito di Renzi: due punti percentuali e mezzo in più e un dato che ora si attesta al 46%, vicino a quello del centrodestra.

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