Sondaggi elettorali: la Lega è sempre più forte al Nord, il M5S invece conquista il Sud
Dal Nord fino al Centro d’Italia la Lega ha più del 40%, dal Centro al Sud invece è il Movimento 5 Stelle a toccare il 42,9% dei consensi. Insieme, mettono insieme il 62,3% delle intenzioni di voto. Una divisione che, tuttavia, fa mischiare i due colori del governo italiano in una sfumatura giallo-verde al centro dell’Italia, mentre li differenzia bene nelle altre zone. Dal sondaggio elettorale realizzato da Ipsos per il Corriere della sera, si evidenzia come i consensi sono mutati dalle elezioni politiche del 4 marzo a oggi e come sono distribuiti a ottobre 2018. Ciò che è più chiaro, ancora una volta, è che la Lega continua la sua conquista di potenziali voti, allargando sempre di più il suo bacino.
Infatti, se nel complesso in Italia il voto al partito guidato da Matteo Salvini lo darebbe il 33,8% dei cittadini, è lampante la divisione territoriale nella quale riesce a ottenere i consensi: a Nord-Ovest, quindi Liguria, Piemonte, Lombardia e Valle D’Aosta, raggiunge il 43,2%, sale ancora se si analizzano Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto dove quasi tocca il 50%, fermandosi “solo” al 48,4%. Scendendo verso il Centro, però, le percentuali si abbassano sempre di più fino al Sud: 32,6% per il Centro-Nord se si considerano Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria; al Centro-Sud, Lazio, Abruzzo, Campania, e Molise, la Lega si ferma al 25,4% e continua a perdere voti al Sud e nelle isole: tra Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna infatti pare non ottenere più del 22,2%. È vero però, che nonostante le percentuali subiscano una flessione più si scende nella penisola, la Lega ha conquistato qualche punto percentuale anche al Centro Sud dove segna +9% rispetto a marzo, e anche tra il Sud e le isole ha guadagnato il 6,3% in più. Nel complesso quindi è una crescita notevole, perché alle elezioni dello scorso 4 marzo aveva guadagnato il 17,4% dei voti, mentre ora ha un vantaggio significativo che gli fa superare il 30%, vantaggio che si sviluppa principalmente al Centro-Nord. In generale poi, si può dire abbia preso il sopravvento su tutto il centro destra, e questo ha permesso di indirizzare i voti della destra verso il partito di Matteo Salvini. Probabilmente, anche alcuni voti degli indecisi o degli astenuti, viste le percentuali così alte. Questo, secondo Luca Comodo, direttore della divisione politico-sociale di Ipsos, grazie “all’atteggiamento più moderato tenuto da alcuni esponenti del partito su temi come la manovra, i mercati, i rapporti con l’Europa”, atteggiamento che invece fa pagare in senso negativo il Movimento 5 Stelle, che fatica a saldare “la gestione della vicenda di Genova e i giudizi negativi, al nord, sul reddito di cittadinanza”, ha spiegato Comodo.
Il Movimento 5 Stelle, infatti, rispetto le ultime elezioni politiche pare essere in leggero calo in quasi tutte le regioni italiane: in totale, agli inizi di ottobre 2018, i consensi ai grillini sono il 28,5%, il che vuol dire -4,1% da marzo. Anche per loro la suddivisione territoriale è evidente. Partendo da Nord-Ovest, le intenzioni di voto verso il M5S si fermano al 17,6%, perdendo il 6% da marzo 2018; a Nord-Est la percentuale è più o meno quella (17%), ma anche qui segno negativo, perché il Movimento di Luigi Di Maio ha perso quasi il 7%. Già a partire dal Centro-Nord però le percentuali si alzano: tra Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria infatti i consensi sono circa del 22,6%, anche se pure qui si segnala un calo del 5%. La vera forza il Movimento 5 Stelle la trova dal Centro-Sud in poi e nelle isole dove si passa dal 40,5% dei consensi tra Abruzzo, Lazio, Molise e Campania (con -0,7% dalle elezioni) fino al 42,9% nelle restanti regioni, anche se qui la perdita è quasi il 3% rispetto a marzo.
Un’altra flessione negativa degli ultimi sette mesi è quella del Partito Democratico, che risulta essere in calo in tutta Italia, perdendo l’1% a Nord-Ovest e il 3,4% nel Nord-Est, poi ancora il 2,7% al Centro-Nord, il 2,6% al Centro-Sud, ma segna in positivo nel Mezzogiorno, dove guadagna lo 0,4%. Si ferma infatti, in totale, al 17,1%, quindi -1,6% dalle elezioni, con le percentuali più alte nelle storiche regioni rosse (Emilia Romagna, Toscana e anche Marche e Umbria considerando il Centro-Nord) dove arriva a guadagnare il 24% dei consensi. Fermo invece al 19,8% al Nord-Ovest, e nelle altre regioni ottiene ancora circa il 13%. In negativo anche Liberi e uguali che perde l’1% e si stabilizza sul 2,4% e +Europa che sfiora il 2%, perdendo dalle elezioni lo 0,7%.
Le perdite più significative, però, si segnalano in Forza Italia: da marzo 2018 a ottobre il partito di Silvio Berlusconi ha visto volare via il 6,2% dei consensi, probabilmente convogliati verso il partito di Matteo Salvini. Dal 14% infatti che Forza Italia aveva ottenuto, ora la percentuale si è praticamente dimezzata e si ferma al 7,8%. Dove ancora mantiene più forza sono il Sud e le isole, con l’11% anche se proprio in queste zone ha perso il 7,7%. Andando con ordine, al Nord-Ovest ottiene il 7,4% (-6,3%), al Nord-Est si ferma al 5,3% e anche qui si segna -4,8%, al Centro-Nord arriva al 4,2% (-5,8%) per risalire un po’ di consensi al Centro-Sud dove arriva il 9,7% dei cittadini ancora si riconosce in questo partito (-5,9%). Anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni soffre gli ultimi sette mesi e vede una flessione quasi del 2% dei consensi che fanno fermare il suo partito al 2,4% con perdite che variano dal’1,5% al Sud e nelle isole fino al 2,4% al Centro-Sud.