Sondaggi elettorali in Emilia: Bonaccini in testa, ma candidato pentastellato potrebbe sfavorirlo
Ieri sera a Quarta Repubblica su Rete 4 sono andati in onda una serie di sondaggi sulle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna. Il voto è previsto per gennaio 2020 e vedrà lo scontro fra il governatore in carica Stefano Bonaccini, candidato nuovamente dal centrosinistra, e Lucia Borgonzoni, sostenuta dalla coalizione di centrodestra. Le stime effettuate da Tecnè partono dal presupposto che il Movimento Cinque Stelle non presenti un proprio candidato, favorendo così il nominativo dei democratici: in questo caso, secondo le previsioni elettorali del momento, Bonaccini dovrebbe superare Borgonzoni affermandosi al 51% contro il 47%.
Se invece i pentastellati decidessero di correre per la presidenza della Regione Emilia-Romagna, i consensi vedrebbero una leggera, ma importante, variazione. In questo caso Bonaccini supererebbe la candidata leghista di un solo punto percentuale, ottenendo un 46% contro un 45%. Ne risulterebbe quindi un esito in bilico.
Appena una settimana fa un sondaggio pubblicato dalla Stampa e commissionato dalla coalizione di centrodestra, dava al Carroccio un vantaggio dai 5 ai 7 punti percentuali. Un'altra stima dei risultati in Emilia Romagna, uscita invece su Repubblica, spiegava invece che la Lega fosse sì il partito con il maggior consenso, ma allo stesso tempo sottolineava che il gradimento verso la figura dell'attuale governatore fosse comunque più alto rispetto a quello goduto dalla sua avversaria.
Per quanto riguarda invece i sondaggi a livello nazionale, un'indagine di Swg conferma quanto si andava anticipando dai risultati delle ultime settimane. Il centrodestra ha sfondato la quota del 50%: in altri termini, i tre partiti della coalizione hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei voti. La forza politica a guadagnare più consensi nell'ultima settimana è il Partito democratico, con un +1,1% che lo porta al 18,6%, anche se la Lega, con il suo 34,5% rimane la prima forza politica nel Paese. Perdono invece le altre forze di maggioranza, cioè Movimento Cinue Stelle e Italia Viva.