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Sondaggi elettorali: il centrosinistra stacca il M5s, il centrodestra vola e sfiora il 50%

Un sondaggio realizzato dall’Istituto Piepoli per Porta a Porta evidenzia l’alto consenso di cui potrebbe godere una coalizione di centrodestra in caso di elezioni politiche: Lega, Fi e Fdi sfiorano il 50% dei voti. Insegue il centrosinistra che si attesta al 28,5% dei consensi e stacca nettamente il Movimento 5 Stelle.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il centrodestra sfiora il 50% dei consensi. Il centrosinistra rimane la seconda forza politica e il Movimento 5 Stelle resta lontano dagli altri schieramenti politici. È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’Istituto Piepoli per Porta a Porta che prende in considerazione l’ipotesi di elezioni politiche. La Lega rimane saldamente il primo partito, in crescita rispetto alle elezioni europee: ora sarebbe al 35%. Nel centrodestra perdono qualcosa sia Forza Italia (8%) che Fratelli d’Italia (6%). Ma insieme la coalizione rimane fortissima, raggiungendo il 49% e staccando di oltre 20 punti tutti i concorrenti. Si mostra in ripresa il centrosinistra, guidato dal Pd che guadagna quasi un punto rispetto alle europee e raggiunge il 23,5%. In leggero calo sia +Europa al 3% che i Verdi all’1,5%. In totale, la coalizione di centrosinistra raccoglierebbe il 28,5% dei voti. Rimane staccato più di dieci punti il Movimento 5 Stelle che fa comunque segnare una lieve ripresa (quasi mezzo punto percentuale) rispetto alle europee: ora è stimato al 17,5%.

Il partito di Conte

Agli intervistati viene chiesto cosa farebbero nel caso in cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, decidesse di fondare un partito. Si dice certamente propenso a votarlo solo il 2% del campione, mentre risponde “probabilmente sì” il 4%. Non ha un’opinione su questa possibilità il 27% degli italiani, mentre il 28% risponde “probabilmente no”. Si dice certo di non essere disposto a votare Conte il 39% del campione preso in considerazione dal sondaggio.

La durata del governo e le elezioni anticipate

Agli elettori viene chiesto quanto durerà il governo: risponde fino a fine legislatura il 31%, fino a fine marzo 2020 il 24%, fino a settembre 2019 il 22%. Agli intervistati si chiede anche quanto dovrebbe durare il governo: ben il 44% del campione risponde fino a fine legislatura, il 30% fino a settembre, solo l’11% risponde fino a fine marzo 2020. Nel caso in cui il governo dovesse cadere, invece, gli elettori ritengono che si dovrebbe andare subito ad elezioni anticipate nel 63% dei casi. Per il 25%, invece, si dovrebbe formare un governo tecnico. Infine, agli intervistati viene chiesto quali siano le tematiche che li preoccupano di più. Prevale, nettamente, il lavoro (seppur in calo rispetto a maggio) con il 43% delle risposte. Dietro, ma in aumento, troviamo la questione sanità/salute (10%), poi l’ambiente (9%), la corruzione (8%), la sicurezza (7%), la giustizia (6%), l’immigrazione (6%) e le pensioni (5%).

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